2009-12-24 15:43:20

Colombia: il dolore dei vescovi per l’assassinio del governatore di Caquetà


In un comunicato della Conferenza episcopale colombiana i vescovi del Paese esprimono le loro condoglianze e solidarietà ai familiari e amici del governatore di Caquetà, Luís Francisco Cuellar, governatore di Caquetà, sequestrato e ucciso la notte tra lunedì e martedì ad opera delle Farc. Per i vescovi si tratta di “un gesto sconsiderato e crudele” che deve essere “rifiutato energicamente da tutti”. “La nostra posizione, si legge nel comunicato, per quanto riguarda ogni tipo di violenza è conosciuta e questo delitto potrebbe compromettere “le possibili liberazioni di alcuni sequestrati che da diversi mesi si negoziano”. “Ogni cosa che si oppone alla vita, dal sequestro fino all’omicidio, ogni cosa che violenta l’integrità della persona umana, ogni gesto violento da qualsiasi parte provenga, merita solo un rifiuto categorico”, ribadisce l’episcopato colombiano. Con riferimento alla grande festa di Natale, i vescovi osservano che la “pace e la vita degli altri sono doni del Signore”, il Dio della vita che proprio in queste celebrazioni si ricorda che si fece uomo proprio per donare a tutti la vita in abbondanza. “Ci sentiamo umiliati e feriti nel profondo della nostra fede, soprattutto quando un tale fatto si produce nelle vicinanze della festa di Natale, così cari alla comunità cristiana”, concludono i vescovi. La Colombia in queste ore è sotto shock dopo che si è diffusa la notizia del ritrovamento del corpo di Luis Francisco Cuellar, non lontano da dove era stato sequestrato. Si tratta di un crimine odioso sulla cui responsabilità il presidente Alvaro Uribe non ha alcun dubbio, visto che ha accusato “i terroristi” delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc). L’ora dell’uccisione resta per il momento sconosciuta. Secondo la ricostruzione fatta dal presidente, i terroristi sarebbero stati inseguiti dalle forze della sicurezza e quindi per evitare scontri avrebbero deciso di uccidere il governatore. (A cura di Luis Badilla)







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