Bolivia. Il cardinale Terrazas: “I cristiani devono saper stare con Cristo”
“L’albero di Natale più bello è la persona umana e la sua dignità”. Così il presidente
dell’episcopato della Bolivia, l'arcivescovo di Santa Cruz, cardinale Julio Terrazas,
nel corso dell’incontro per gli scambi di auguri di Natale. Nella suo discorso, indirizzato
a tutta la nazione, il cardinale ha definito il Natale un momento per sperimentare
e sentire che il Signore ci ha scelto e al tempo stesso è voluto entrare nei nostri
cuori. Egli ci insegna però - ha detto il porporato- che nessuno deve “restare avvolto
in sé stesso”, isolato dall’altro e che deve invece “andare incontro al prossimo portando
con sé il Cristo da annunciare e comunicare a tutti. Cristo sta con noi, ma dobbiamo
essere capaci di far sì che sia presente dove lavoriamo, dove giochiamo, dove si fanno
i grandi progetti per servire questo popolo di Dio”. I cristiani, ha osservato ancora
il cardinale Terrazas “devono saper stare con Cristo come testimone di luce”, per
ricordare che Lui “è la luce che illumina ogni persona e ogni popolo e che spesso
ci manca” perché sommersa da “troppe parole”. Il porporato ha voluto anche soffermarsi
sullo svolgimento dell’Anno sacerdotale per invitare i presbiteri boliviani a mettere
l’accento, nelle attività del 2010, sull’ambito pastorale, in particolare “donando
Cristo ai giovani; seminando tra loro entusiasmo, invitandoli ad assumere come bandiera
della vita la verità del Signore”. “Nella nostra chiesa non vogliamo dei tiepidi,
- ha ribadito - ma neanche ribelli senza ragione. Vogliamo persone dedicate alla causa
di Cristo, che è una causa di salvezza, di liberazione, la causa che nobilita la vita
di chi dona il proprio essere agli altri. E’ questa la nostra sfida e il nostro modo
“di testimoniare il Figlio di Dio tra noi”. Per il cardinale Terrazas comportarsi
in questo modo non è altro che testimoniare la vita, contro ogni forma di odio, antagonismo
e violenza. “E’ l’ora: ci dobbiamo svegliare per non abituarci alla morte” e alla
pseudo cultura che trascina dietro di se”. Dobbiamo essere docili e disponibili affinché
attraverso di noi si manifesti “il Dio della forza dell’amore e della forza della
verità”, ha concluso il presidente dell’episcopato della Bolivia. (L.B.)