2009-12-23 15:08:50

Documento dell'arcivescovo Rowan Williams per rilanciare l’unità degli anglicani


Risolvere i problemi che recentemente hanno causato forti controversie all’interno della comunità anglicana tra quanti si richiamano alla lunga tradizione religiosa e quanti, invece, hanno voluto introdurre innovazioni che hanno avuto effetti non positivi sulla Comunione. È questo lo scopo dell’“Anglican Communion Covenant”, il documento presentato dall'arcivescovo di Canterbury e primate della Comunione anglicana, Rowan Williams. In un messaggio video diffuso in rete, di cui riferisce l’Osservatore Romano, l’arcivescovo ha sottolineato che l'elaborazione del documento ha richiesto diversi anni e che solo ora si è proceduto al suo invio a tutte le province della Comunione affinché gli organismi dirigenti possano avviare i processi decisionali per stabilire se adottarlo o meno. Il primate ha quindi spiegato che per aderire alla "Anglican Communion Covenant" è necessario che i rappresentanti delle province si impegnino a non intraprendere iniziative che possano dividere i fedeli. Tra queste, sono citate le iniziative proselitiste di religiosi di alcune province in altri Paesi senza un accordo preventivo, l'ordinazione di sacerdoti dichiaratamente omosessuali, l'approntamento di una liturgia e la benedizione di matrimoni tra persone dello stesso sesso. Nella "Anglican Communion Covenant" viene inoltre previsto un organismo, lo Standing Committee, incaricato di risolvere le dispute e di sospendere l'adesione delle province che dovessero violare regole già stabilite. Tuttavia l’arcivescovo Williams ha esortato i vescovi anglicani a dire apertamente ai loro fedeli che la "Anglican Communion Covenant" non si propone come uno strumento per condannare chi non è d'accordo. Nel messaggio video, Williams ha poi ammesso che “nella famiglia anglicana le relazioni tra diverse comunità sono state tese negli anni recenti”. “Non abbiamo imparato a credere l'uno nell'altro come, forse, avremmo dovuto” ha aggiunto il religioso. E per evitare ulteriori tensioni il primate ha sottolineato che “l'ultima parte del documento è suscettibile di causare controversie perché riguarda quello che potrebbe accadere se le relazioni con qualcuna delle province dovessero essere sospese”. Williams ha comunque assicurato che non sono previste condanne ma modi per discernere la natura del disaccordo e del suo potere di generare divisioni. Tra i primi commenti al messaggio del primate e al testo del documento, vi è stato quello del reverendo John Howe, vescovo evangelico della Florida centrale. Il religioso ha sottolineato che l'ultima parte del documento prevede la possibilità che ogni membro di ciascuna provincia sia libero di scegliere se aderirvi o meno secondo il modello del “doppio binario”. Questo porterebbe a distinguere le province della Comunione anglicana tra quelle la cui maggioranza dei membri sceglieranno la piena adesione all'intero testo e quelle in cui, invece, la maggioranza respingerà la parte conclusiva. Per il vescovo Howe, l'opzione consentirà di conservare una formale unità anche con gli episcopaliani che hanno ormai scelto di procedere all'ordinazione di pastori omosessuali e alla benedizione di matrimoni tra persone dello stesso sesso. (M.G.)







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