2009-12-22 15:47:28

L’appello di Caritas Congo in difesa della comunità locale


L'ampiezza e la complessità della crisi in Congo richiede una missione di mantenimento della pace più esaustiva, che renda prioritaria la tutela dei civili. Questo è l’appello fatto dalla Caritas della Repubblica Democratica del Congo, che si impegna a sollecitare e a difendere le comunità della regione settentrionale del Paese. Caritas Congo afferma che il mandato delle forze dell'ONU in Congo (Monuc) non è riuscito a garantire la difesa dei civili congolesi in situazione di pericolo e che queste persone continuano ad essere estremamente vulnerabili. L'insicurezza nel nord del Paese si inserisce in una situazione regionale di instabilità che deve essere affrontata. In questo panorama sono fondamentali la trasparenza e il coordinamento a livello regionale per creare un ambiente che permetta di lottare contro l'impunità. “I dirigenti di Congo, Uganda, Sudan e Ruanda devono intavolare negoziati per raggiungere una pace duratura – ha dichiarato Bruno Miteyo, direttore di Caritas Congo – La comunità internazionale deve sforzarsi al massimo per impedire l'arrivo delle armi nella regione”. Come riportato dall’agenzia Fides, nel giugno scorso è stato anche avviato un programma di emergenza nella zona settentrionale e in quella orientale del Paese per un valore di 8,5 milioni di euro, garantendo vestiario, utensili agricoli e prodotti igienici a più di 230.000 persone. Questo programma si impegna a garantire la creazione di un corridoio di aiuti tra il nord del Congo e i Paesi vicini ed esorta i Governi per assicurare la distribuzione di cibo e di altro materiale essenziale. (C.P.)







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