Italia: lettera natalizia dell’arcivescovo dell’Aquila a Gesù Bambino
Sono trascorsi quasi nove mesi dal quel 6 aprile, quando la città de L’Aquila venne
sconvolta dal violento terremoto che provocò oltre 300 morti, 1.600 feriti e più di
20mila sfollati. Ed ora la città si prepara a vivere un Natale particolare, anche
in memoria di chi non c’è più. Per l’occasione, mons. Giuseppe Molinari, arcivescovo
metropolita, ha scritto una lettera a Gesù Bambino, che è stata pubblicato sul quindicinale
diocesano “Vola”. “Caro Gesù Bambino – si legge nella missiva - in questo Natale anche
noi, cristiani dell’Aquila, siamo lieti di poterti contemplare come Figlio di Dio
che si è fatto uomo. Noi, i sopravvissuti alla grande tragedia, Ti porteremo quest’anno
le nostre lacrime, le nostre paure e le nostre speranze. Un dono poco bello, è vero.
Eppure Tu, un giorno hai chiamato “Beati” tutti coloro che sono poveri, afflitti e
impauriti. Come lo siamo noi in questo Natale”. “Noi crediamo a questa Tua parola
– scrive ancora mons. Molinari – Noi sappiamo che la gioia Tu la doni proprio a chi
non ha più nulla e si affida totalmente a Te. E Tu aiutaci, allora, in questo Natale
a non vergognarci della nostra povertà, del nostro dolore e delle nostre paure. Per
chi giudica tutto con un metro umano noi siamo dei poveri “terremotati” senza certezze
né presenti né future. Ma per chi giudica con il metro della Fede noi siamo i più
ricchi e i più vicini alla felicità”. L’arcivescovo non nasconde le difficoltà materiali:
“Molti – ricorda – ancora non abbiamo una casa, ma abbiamo trovato riparo nel tuo
Cuore. Molti non abbiamo più un lavoro, ma sappiamo che la Tua Provvidenza che pensa
ai fiori del campo e agli uccelli del cielo, non si dimenticherà di noi. E non abbiamo
più la nostra bella città, i suoi monumenti, le sue chiese, i suoi cantieri, la sua
poesia e la sua cultura. Ma Tu un giorno dicesti anche: “Cercate prima di tutto il
Regno di Dio e tutto il resto vi sarà dato”. Noi crediamo a questa Tua promessa”.
Infine, mons. Molinari rivolge una preghiera speciale al Signore: “Caro Gesù Bambino,
non ci dimenticare. Quest’anno Ti aspettiamo in modo particolare perché sappiamo che
insieme con te niente è perduto e tutto è ancora possibile. Anche la nostra rinascita.
Caro Gesù Bambino aiutaci a vivere un Natale vero, vicino a Te, sperimentando la Tua
presenza in mezzo a noi. E una gioia vera ed autentica, come quella dei pastori, duemila
anni fa in quella prima stupenda notte di Natale”. (I.P.)