Guinea Conakry: rapporto Onu accusa di uccisioni e stupri l’ex leader Camara
Il leader della giunta militare della Guinea Conakry, Moussa Dadis Camara, è direttamente
responsabile dell'uccisione o dello stupro di decine di persone che lo scorso 28 settembre
hanno partecipato ad una manifestazione nello stadio di Conakry, la capitale del Paese.
Lo sostiene un rapporto delle Nazioni Unite, che chiede l'intervento della Corte
Penale Internazionale (Cpi) che ha sede a L'Aja, in Olanda. Il documento, trasmesso
al Consiglio di Sicurezza, potrebbe portare all'incriminazione del leader africano
per crimini contro l'umanità. Il rapporto denuncia almeno 156 uccisioni, 109 casi
di stupro ''sistematico'' e ''organizzato'' o di mutilazioni sessuali. Camara, autoproclamatosi
presidente un anno fa, è fuggito dalla Guinea e si è rifugiato in Marocco dopo che
un suo ex aiutante sul campo, Aboubacar Cherif Diakité, ha tentato di ucciderlo lo
scorso 3 dicembre. Nel documento Onu Diakité è citato anch’egli tra i responsabili
dei massacri. (R.G.)