2009-12-21 15:32:35

Ritrovata la scritta “Arbeit macht frei” rubata ad Auschwitz


La polizia polacca ha annunciato il ritrovamento della scritta “Arbeit macht frei”, (il lavoro rende liberi), rubata all'alba di venerdì scorso all’ingresso del campo di sterminio di Auschwitz. In manette cinque cittadini polacchi ma è ancora da chiarire se sia trattato di un furto su commissione. Il servizio di Roberta Rizzo:RealAudioMP3

“La targa di Auschwitz, quella con la sinistra scritta “Arbeit macht frei” (il lavoro rende liberi), rubata nella notte tra giovedì e venerdì, è stata ritrovata e sarà restituita al museo-memoriale dell'ex lager nazista, la più grande e atroce fabbrica di morte dell'Olocausto. Con un blitz notturno, la polizia polacca, agenti speciali della Guardia di frontiera, del servizio segreto e dei reparti scelti del ministero della Difesa, hanno preso d'assalto un'abitazione privata nelle vicinanze della città di Torun, nel nord della Polonia. È qui che hanno ritrovato la placca in ferro battuto, lunga cinque metri. Era tagliata in tre parti per renderla trasportabile. A finire in manette, poco prima della mezzanotte, sono stati cinque cittadini polacchi d’età compresa tra i 20 e i 39 anni. Il portavoce della polizia di Cracovia ha dichiarato che gli autori hanno piccoli precedenti penali e si trovano adesso nel commissariato centrale della città. Ma non sembrano appartenere a gruppi neonazisti, come si era ipotizzato in un primo momento. Nelle prossime ore gli inquirenti saranno in grado di dire se il furto sia stato commissionato o se i cinque abbiano agito di propria iniziativa. Non è casuale che i ladri abbiano portato al nord la targa dall'ex lager, che si trova invece nel sud della Polonia. Forse speravano di raggiungere un porto o un confine per trafugarla all'estero. Rimane da chiarire il movente del crimine e chi siano i mandanti. Il portavoce del governo polacco, Pawel Gras, non ha escluso che il furto nasconda il tentativo di screditare l'esecutivo alla vigilia delle celebrazioni dei 65 anni dalla liberazione del campo di concentramento nazista, il prossimo 27 gennaio”.

 
Iran – funerali Montazeri
Mezzo milione di iraniani hanno partecipato, questa mattina, a Qom, ai funerali dell'ayatollah Hossein Ali Montazeri, figura di riferimento per i riformisti, morto ieri all'età di 87 anni. Presenti anche i due leader dell'opposizione, Moussavi e Karroubi. Dopo la celebrazione sono scoppiati alcuni incidenti tra le forze di sicurezza iraniane e i manifestanti. Figura religiosa sciita di primo piano, padre del riformismo in Iran, Montazeri guidò la Rivoluzione islamica del 1979 al fianco di Khomeini, prima di essere condannato per le sue critiche alle repressioni condotte dai rivoluzionari.

Francia – Iran
La Francia respinge lo scambio di detenuti offerto dall’Iran. Il ministro degli Esteri, Bernard Kouchner, ha fatto sapere che Parigi non libererà Ali Vakili Rad, il sicario condannato in Francia per l'assassinio nel 1991 dell'esule iraniano Chapour Bakhtiar che era stato primo ministro subito prima della caduta dello Scià. In cambio della sua scarcerazione, il presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, si era detto pronto a rilasciare Clotilde Reiss, la ventiquattrenne ricercatrice francese sotto processo a Teheran per spionaggio, per la quale la sentenza è attesa per mercoledì.

Pakistan
Le massime autorità di governo e opposizione in Pakistan si sono consultate oggi per cercare di disinnescare la crisi politica generata dalla decisione della Corte suprema, che giorni fa ha annullato un'amnistia, promulgata nel 2007, di cui si erano giovati il presidente della Repubblica, Asif Ali Zardari, e diversi ministri. Intanto non si attenua l'ondata di violenza che da ottobre ha fatto 500 morti in varie città pakistane. Oggi un ordigno è esploso nella periferia di Peshawar, alla frontiera con l'Afghanistan. Non vi sono state vittime.

Afghanistan – attacco con esplosivi a Gardez
Almeno ventiquattro talebani sono rimasti uccisi, nelle ultime ore, in diverse operazioni militari e scontri in province del sud e del nord del Paese. Questa mattina un commando armato, composto anche da alcuni attentatori suicidi, ha assaltato una sede della polizia afghana nel cuore della città di Gardez, nella provincia sudorientale di Paktia. Secondo l'agenzia di stampa “Dpa”, dopo l'agguato gli agenti afghani sono riusciti a uccidere tre miliziani, sospetti Talebani. L'attacco è avvenuto mentre a Kabul il ministro della Difesa Abdul Rahim Wardak illustrava in Parlamento il proprio programma di sicurezza per il Paese, in vista del voto di fiducia dei deputati sulla sua candidatura.

Libano - Siria
Nuove tensioni nel nord del Libano, dove c’è stato un attacco armato contro un autobus di lavoratori provenienti dalla Siria, provocando la morte di una persona. Immediata la protesta di Damasco, che ha chiesto ufficialmente alle autorità libanesi di garantire alla giustizia i responsabili dell’attentato. L’azione è giunta poche ore dopo la storica visita nella capitale siriana del neo-premier libanese Saad Hariri. Che tipo di collegamento ci può essere tra i due episodi? Salvatore Sabatino lo ha chiesto a Camille Eid, esperto di questioni mediorientali, per il quotidiano “Avvenire”:RealAudioMP3

R. – Il collegamento viene spontaneo, perché Hariri è tornato domenica da Damasco e alle due e mezzo della notte successiva avviene questo attacco. Chiaramente c’è qualcuno che è infastidito dal riavvicinamento, da questo disgelo tra le due capitali, libanese e siriana, e quindi cerca di fomentare disordini per intralciare questo cammino di riavvicinamento tra Libano e Siria.

 
D. – Hariri, prima di tornare a Beirut, ha detto: “Vogliamo relazioni privilegiate, sincere e fraterne nell’interesse dei due Stati e dei due popoli”. E’ possibile, a questo punto, aprire veramente una nuova stagione nei rapporti tra questi due Paesi?

 
R. – Da parte libanese posso assicurare che c’è questa buona intenzione. Il problema nelle relazioni bilaterali è che la Siria ha sempre considerato il Libano come un Paese adolescente, o minorenne, che ha bisogno di una tutela continua per cui i siriani, nei 30 anni della loro presenza in Libano, non hanno aiutato il Libano a farsi un buon governo, a diventare uno Stato reale, proprio per poter rimanere a tempo indeterminato. Quindi, da parte siriana vorrei che ci fosse questo nuovo corso, adesso, con Beshar al-Assad. Saranno i fatti a comprovare le parole dette da Saad Hariri sabato e domenica.

 
D. – Quanto questo episodio di violenza potrà influire concretamente su questa nuova stagione?

 
R. – Adesso la polizia libanese sta indagando su questo fatto. Ovviamente, l’opinione pubblica libanese è scioccata da questo episodio, come anche quella siriana. Speriamo quindi che i responsabili di questo incidente siano scoperti subito per portarli davanti alla giustizia e capire chi è che non vuole che le relazioni tra Libano e Siria siano sane e fraterne come diceva il comunicato.

 
Israele – decisione scambio prigionieri con Hamas
I principali ministri del governo israeliano si sono riuniti questa mattina, per la quarta volta in 24 ore, per decidere se approvare lo scambio di prigionieri con Hamas per giungere alla liberazione del soldato Gilad Shalit, rapito tre anni fa. Il premier Netanyahu e i ministri del cosiddetto “forum dei sette” restano divisi sull'opportunità di liberare in cambio di Shalit un migliaio di detenuti palestinesi, fra cui ci sono condannati per gravi attentati terroristici.

India – nove donne morte per una fuga di massa da un tempio
Nove donne sono morte calpestate ed almeno altre sei sono rimaste ferite durante una fuga generale da un tempio hindu di Dhoraji, nello Stato indiano del Gujiarat. L'incidente, ha reso noto la polizia, è avvenuto ieri sera davanti alla Gopaldasji Haveli, tempio della setta Vaishnav, dove è accorso un numero superiore al previsto di persone per il rito religioso denominato “chhappan bhog”. Il fatto sarebbe stato provocato dal trambusto causato da una lite scoppiata nel tempio tra due donne.

Mauritania – italiani rapiti
Sergio Cicala, Philomene Kabouree e il loro autista ivoriano, rapiti venerdì in Mauritania, potrebbero essere stati portati nel Mali, “in basi di Al Qaeda nel Maghreb islamico”. Lo stima l'intelligence mauritana dopo che “è fallito ogni tentativo di trovare tracce dei due nel Paese”. La Farnesina ribadisce la richiesta di osservare il massimo riserbo sul caso. La coppia è stata sequestrata “in una delle zone più pericolose” dell'Ovest africano.

India – processo a Kasab per strage Mumbai
Il giovane pakistano Ajmal Kasab, unico membro del gruppo terroristico che il 26 novembre 2008 sbarcò a Mumbai sparando all'impazzata e causando in tre giorni oltre 170 morti, ha negato oggi in tribunale di essere mai stato presente sul luogo dell'attacco e di non avere ucciso tre ufficiali di polizia come sostiene l'accusa. A riferirlo è l'agenzia di stampa indiana Pti.

Olanda – ritrovata nelle Antille velista 14enne scomparsa
È stata ritrovata ieri sera, nelle Antille olandesi, Laura Dekker, la velista olandese di 14 anni di cui si erano perse le tracce venerdì scorso, dopo che le autorità dei Paesi Bassi le avevano impedito di intraprendere il giro del mondo in solitaria. L’impresa avrebbe consacrato la ragazza come la velista da record più giovane della storia. (Panoramica internazionale a cura di Roberta Rizzo)

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 355

 
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