Nuove tensioni nel nord del Libano, dove c’è stato un attacco armato contro un autobus
di lavoratori provenienti dalla Siria, provocando la morte di una persona. Immediata
la protesta di Damasco, che ha chiesto ufficialmente alle autorità libanesi di garantire
alla giustizia i responsabili dell’attentato. L’azione è giunta poche ore dopo la
storica visita nella capitale siriana del neo-premier libanese Saad Hariri. Che tipo
di collegamento ci può essere tra i due episodi? Salvatore Sabatino lo ha chiesto
a Camille Eid, esperto di questioni mediorientali, per il quotidiano “Avvenire”: R. – Il collegamento
viene spontaneo, perché Hariri è tornato domenica da Damasco e alle due e mezzo della
notte successiva avviene questo attacco. Chiaramente c’è qualcuno che è infastidito
dal riavvicinamento, da questo disgelo tra le due capitali, libanese e siriana, e
quindi cerca di fomentare disordini per intralciare questo cammino di riavvicinamento
tra Libano e Siria. D. – Hariri, prima di tornare a Beirut,
ha detto: “Vogliamo relazioni privilegiate, sincere e fraterne nell’interesse dei
due Stati e dei due popoli”. E’ possibile, a questo punto, aprire veramente una nuova
stagione nei rapporti tra questi due Paesi? R. – Da parte libanese
posso assicurare che c’è questa buona intenzione. Il problema nelle relazioni bilaterali
è che la Siria ha sempre considerato il Libano come un Paese adolescente, o minorenne,
che ha bisogno di una tutela continua per cui i siriani, nei 30 anni della loro presenza
in Libano, non hanno aiutato il Libano a farsi un buon governo, a diventare uno Stato
reale, proprio per poter rimanere a tempo indeterminato. Quindi, da parte siriana
vorrei che ci fosse questo nuovo corso, adesso, con Beshar al-Assad. Saranno i fatti
a comprovare le parole dette da Saad Hariri sabato e domenica. D.
– Quanto questo episodio di violenza potrà influire concretamente su questa nuova
stagione? R. – Adesso la polizia libanese sta indagando su questo
fatto. Ovviamente, l’opinione pubblica libanese è scioccata da questo episodio, come
anche quella siriana. Speriamo quindi che i responsabili di questo incidente siano
scoperti subito per portarli davanti alla giustizia e capire chi è che non vuole che
le relazioni tra Libano e Siria siano sane e fraterne come diceva il comunicato.