Irlanda. I movimenti pro-vita: gli embrioni non sono tutelati dalla legge
In Irlanda i movimenti pro-vita hanno espresso grande disappunto per la sentenza con
cui la Corte Suprema irlandese ha respinto nei giorni scorsi il ricorso di una donna
che voleva rientrare in possesso di tre embrioni congelati contro la volontà del marito
da cui è oggi separata. La donna aveva addotto come argomento il principio costituzionale
della difesa della vita. Principio non ritenuto invece applicabile a questo caso dalla
Suprema Corte che ha così confermato la sentenza emessa tre anni fa dell’Alta Corte
di Dublino. Secondo i giudici, infatti, la Costituzione irlandese non prevede tutele
giuridiche per gli embrioni prima del loro impianto nell’utero materno. Critiche alla
sentenza – riferisce l’agenzia Cns – sono state espresse dalla “Pro-Life Campaign”:
“L’embrione umano – si legge in una dichiarazione firmata dal dott. Berry Kiely, consulente
medico dell’organizzazione – non è una vita potenziale, ma una vita umana con potenzialità.
Tutti noi abbiamo attraversato questa prima fase della vita nel cammino verso la nascita.
Il nostro più importante diritto fondamentale è il diritto alla vita”, sottolinea
la nota. Essa esorta quindi il governo a colmare al più presto l’attuale vuoto legislativo
rilevato dalla Corte in materia di procreazione assistita con una legge sul modello
di quelle adottate ad esempio in Italia, o in Germania: “La nostra società non può
perdere l’occasione di conciliare l’etica con la scienza seguendo una soluzione vincente
per tutti che potrebbe trasformare l’Irlanda in un centro di eccellenza per la ricerca
sulle cellule staminali adulte, la quale è nello stesso tempo eticamente accettabile
e scientificamente promettente. Anche i sostenitori pro-vita – puntualizza in conclusione
la nota – guardano con entusiasmo alla prospettiva di poter trovare trattamenti contro
l’infertilità e cure per le malattie, ma ritengono che questo si possa ottenere senza
sacrificare una vita umana”. Di fronte ai rilievi mossi dalla Corte suprema, il Ministro
della Salute irlandese Mary Harney ha intanto preannunciato che il Governo presenterà
un progetto di legge in materia l’anno prossimo. (L.Z.)