2009-12-21 15:40:59

Australia: il vescovo Elliott sull’ammissione degli anglicani tradizionalisti nella Chiesa


L’ammissione degli anglicani tradizionalisti nella Chiesa prevista dalla recente Costituzione apostolica di Benedetto XVI “Anglicanorum Cœtibus”, dovrà essere un processo “lento, cauto e prudente”. Ad affermarlo è mons. Peter Elliott, vescovo ausiliare di Melbourne, incaricato recentemente dalla Conferenza episcopale di supervisionare l’integrazione nella Chiesa cattolica degli anglicani dissidenti australiani. In un’intervista al quotidiano diocesano di Perth “The Record” ripresa dall’agenzia Cns, il presule, che è egli stesso un ex anglicano, evidenzia che gli anglicani tradizionalisti hanno davanti a sé anni difficili prima che venga istituito un ordinariato per loro in Australia, come previsto dalla Costituzione apostolica. Per molti di loro – dice – l’allontanamento dalle loro comunità di origine sarà un grande sacrificio. Se i vescovi australiani hanno accolto con generale favore l’iniziativa del Santo Padre – precisa il vescovo – essi non si fanno “illusioni sul fatto che l’istituzione di un ordinariato stabile in Australia sarà un processo complesso”. Quanto al giudizio sulle sue ripercussioni sul dialogo ecumenico, anche mons. Elliott non condivide l’opinione di chi lo considera un danno per l’ecumenismo: “Direi, anzi, il contrario: alla fin fine favorirà un ecumenismo più forte e più ricco e anche rapporti onesti con tutti gli anglicani”, ha detto il presule. (L.Z.)







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