Spagna: il messaggio dei vescovi per l’Anno sacerdotale
E’ stato pubblicato in questi giorni un messaggio della Conferenza episcopale spagnola
indirizzato a tutti i sacerdoti in occasione dell’Anno sacerdotale. Diviso in tre
parti, il documento ne precisa, citando Benedetto XVI, l’obiettivo principale: promuovere
l’impegno di rinnovamento interno da parte dei sacerdoti, affinché la loro testimonianza
evangelica nel mondo di oggi sia più intensa e incisiva”. Il messaggio intende sopratutto
offrire speranza e conforto, raccomanda la lettura della dottrina conciliare, del
magistero pontificio e dei documenti della Conferenza episcopale in materia di sacerdozio.
La relazione personale, intima, del sacerdote con la persona di Cristo è all’origine
della sua vocazione e del suo ministero; la conoscenza dell’amore di Gesù è il fondamento
della sua testimonianza. Citando, poi, le parole della ‘Evangelii nuntiandi’ di Paolo
VI, i vescovi affermano che “il mondo di oggi preferisce i testimoni ai maestri”.
Anche rinnovare il carisma ricevuto e consolidare il rapporto di amicizia con Gesù
deve essere un obiettivo fondamentale in questo Anno sacerdotale. Il dialogo personale
con Gesù si realizza nella preghiera: a imitazione di Gesù, il sacerdote deve essere
un uomo di preghiera, in comunione di pensiero e di volontà con il Signore. Tuttavia,
non va dimenticata la fragilità umana del sacerdote, il quale, però, trova nel Signore
la sua forza. Nella seconda parte del documento viene affrontata, invece, la missione
apostolica come elemento costitutivo della vocazione sacerdotale. Oggi più che mai,
come Gesù, il sacerdote deve andare incontro anche ai più lontani: se in passato ci
si preparava per la cura di comunità costituite, oggi, invece, si è chiamati a cercare
anche le pecore che si trovano lontano dal gregge. E spesso c’è bisogno di nuova evangelizzazione
e del primo annuncio perfino all’interno del proprio territorio. Tuttavia, la Chiesa,
che è in mezzo al mondo, non è del mondo, anche se deve continuare la sua missione
senza allontanarsi dagli uomini. In queste condizioni, la missione sacerdotale è a
volte difficile, ma conta sulla promessa dell’aiuto del Signore: tutta la vita del
sacerdote ruota intorno alla celebrazione dell’Eucaristia e il messaggio d’amore che
veicola trova la più straordinaria manifestazione nel Sacramento della Riconciliazione.
Infine, la comunione con i vescovi e con gli altri presbiteri, con le persone consacrate
e con i laici, è un requisito essenziale della missione sacerdotale. Il documento
si conclude con un apprezzamento verso la persona del sacerdote che, come diceva il
Curato d’Ars, “rappresenta uno tra i più grandi doni fatti da Dio al mondo”. (A
cura di Ignacio Arregui)