Alta tensione in Pakistan per la crisi politica del governo
Cresce la tensione in Pakistan mentre il governo è al centro della più grave crisi
politica degli ultimi anni. Ieri tre agenti di polizia sono morti in un attacco da
parte di un commando a Quetta. Quattro giorni fa la Corte suprema di Islamabad aveva
annullato il decreto del 2007 che concedeva l’immunità al presidente e ad alcuni ministri, aprendo
la strada ai processi per corruzione. Ma che cosa rappresenta oggi il Pakistan, da
sempre ago della bilancia in un’area in continua emergenza tra Medio ed Estremo Oriente?
Giancarlo La Vella lo ha chiesto ad Arduino Paniccia, docente di Studi
Strategici all’Università di Trieste:
R. – In questo
momento, la vera frontiera è a cavallo tra l’Afghanistan e il Pakistan, ma il Pakistan
– da un certo punto di vista – è in una posizione di maggiore emergenza in quanto
la fragile democrazia pakistana corre dei pericoli di golpe interni e alle sue frontiere
non vi è assolutamente stabilità. Quindi, il Pakistan oggi è una somma di problemi
e, a mio parere è stato – come dire – abbandonato molto anche dai suoi alleati, a
partire dagli americani, ma sostanzialmente da quasi tutta la comunità internazionale. D.
– Perché, secondo lei, è venuto a mancare questo appoggio molto forte in passato ed
ora sempre più labile? R. – Ritengo intanto che comunque il
cambio di strategia americana abbia fatto concentrare quasi tutte le forze sul fronte
afghano, nel tentativo poi di abbandonare rapidamente quell’area, dimenticando che
si era detto più volte – a livello strategico – che il fronte afghano e pakistano
facevano sostanzialmente parte di un teatro operativo e di una necessità di coesione
e di intervento militare ed economico e diplomatico. Questo cambio di rotta ha in
qualche modo pian piano fatto abbandonare il Paese anche dagli alleati. Il Pakistan
ha trattative che riguardano molto alla lontana Paesi che sicuramente oggi non possono
intervenire, lasciando assolutamente insoluto il rapporto con l’India. Quindi, una
delle peggiori situazioni di questi ultimi anni. D. – Quanto
è importante il fatto che il Pakistan sia uno dei Paesi in possesso dell’arma nucleare? R.
– Questa è una delle vicende più importanti, perché nello spostamento della guerra
verso Est – che sta chiarissimamente avvenendo – il Pakistan è oggi la prima linea.
In questa prima linea ora vi sono tutti i Paesi dotati di armamento nucleare, con
tutti i vicini o in cerca di dotarsi dell’arma, come l’Iran, o già provvisti dell’arma,
come la Cina e la Russia. Quindi, una situazione che veramente ha necessità di essere
risolta molto, molto rapidamente e va presa in seria considerazione e non tenuta così,
marginalmente, come mi sembra che la comunità internazionale stia facendo attualmente.