Una forte esplosione è avvenuta oggi a Peshawar, in Pakistan, vicino al confine con
l'Afghanistan. Tre agenti di polizia sono morti in un attacco da parte di un commando
a Quetta, nella provincia del Balochistan. È di almeno 11 morti invece il bilancio
dell’attentato kamikaze di ieri nei pressi di una moschea di Lower Dir, nel nord-ovest
del Pakistan. Le violenze proseguono, mentre il Paese è al centro di un terremoto
politico senza precedenti. Tutto questo nella più grande preoccupazione da parte degli
Usa e dei Paesi europei, che vedono nell'eventuale aggravamento del clima politico
in Pakistan forti pregiudizi per la già difficile situazione nel vicino Afghanistan.
Il servizio di Roberta Rizzo:
"Il presidente
del Pakistan, Asif Ali Zardari, ha convocato questa mattina una riunione d’urgenza
del suo partito (il Ppe, Partito del popolo pakistano) per studiare la strategia da
adottare per scongiurare la crisi del suo governo, accusato di corruzione. Tre giorni
fa, la Corte suprema di Islamabad aveva annullato il decreto del 2007 che concedeva
l’immunità al presidente e ad alcuni ministri, aprendo la strada ai processi per corruzione.
Per ora nulla è stato avviato contro Zardari, che deve rispondere di accuse di riciclaggio
di denaro in tre Paesi europei, ma che gode di una discussa immunità costituzionale.
L’annullamento del decreto - del quale hanno beneficiato oltre ottomila personalità
politiche e del mondo degli affari - ha permesso, però, di riaprire procedure giudiziarie
contro i collaboratori del presidente citati nelle inchieste. Cinquantadue i mandati
d’arresto già emessi nei giorni scorsi dall'Agenzia anticorruzione pachistana (Nab),
tra i quali spicca quello contro il ministro degli Interni, Rehman Malik. La tensione
ha raggiunto l’apice dopo il divieto di lasciare il Paese imposto ieri al ministro
della Difesa, Mukhtar, bloccato all’aeroporto mentre era in partenza per una visita
ufficiale in Cina. Era circolata perfino l’ipotesi di gestazione di un colpo
di Stato, poi smentita dal portavoce del presidente. L’opposizione, intanto, reclama
le dimissioni di Zardari e dei ministri interessati dal provvedimento della Corte
suprema. Il terremoto politico si consuma in un clima di continue violenze. Le milizie
talebane hanno mostrato la forza su tutto il territorio pakistano con attentati nelle
principali città che, quest’anno, hanno provocato oltre 500 morti".
Afghanistan
- Karzai presenta il nuovo esecutivo Il presidente, Hamid Karzai ha presentato
oggi in parlamento la lista dei ministri che faranno parte della nuova formazione
di governo. Karzai ha mantenuto oltre la metà dei ministri dell'esecutivo uscente,
inclusa l'unica donna, Husn Banu Ghazanfar, riconfermata alla guida del dicastero
per la condizione femminile. A capo dei ministeri chiave - dell’Interno e della Difesa
- nominati Mohammad Hanif Atnar e Abdul Rahim Wardak. I ministri designati dovranno
ora parlare davanti alle due camere del parlamento. Senatori e deputati voteranno
poi sulla loro investitura. La procedura richiederà diversi giorni.
Afghanistan,
soldato Usa muore in attentato kamikaze Una bomba piazzata sul ciglio di una
strada ha ucciso un soldato americano nel nord dell'Afghanistan. Ne hanno dato notizia
fonti dell'Isaf, la forza internazionale dislocata nel Paese, senza fornire ulteriori
dettagli sull'attacco. Si tratta della 305.ma vittima tra i militari americani soltanto
nel 2009. Intanto, sette talebani sono stati uccisi in scontri con l'esercito e le
forze di polizia afghana nei villlaggi di Kaltrash e Qerleq, nella provincia settentrionale
di Kunduz. Secondo fonti Isaf, un attacco aereo delle forze americane avrebbe causato
la morte di "numerosi militanti islamici in una postazione di montagna", nella provincia
di Paktika, al confine con il Pakistan.
Iran - Iraq Sale la tensione
al confine Iraq-Iran, dopo un'incursione militare iraniana lanciata in territorio
iracheno. “I militari di Teheran hanno occupato la zona del pozzo petrolifero di Al
Fakka, e non si sono ritirati”. A precisarlo è il vice ministro dell'Interno iracheno,
Al Khafaji, alla tv araba “Al Jazira”. Secondo il vice ministro, i soldati di Teheran
penetrati nell'area di confine contesa dall'Iran sono in tutto undici. Il governo
di Bagdad ritiene l'incursione una “violazione della sovranità nazionale” e chiede
l'immediato ritiro degli iraniani, auspicando una soluzione della questione per vie
diplomatiche.
Iraq, al-Maliki conferma ritiro truppe Usa entro il 2010 Il
ritiro delle truppe americane dall'Iraq avverrà, come previsto, entro il 2011. Lo
ha assicurato il premier iracheno, Nouri al-Maliki, in un intervista rilasciata al
quotidiano egiziano Al-Ahram alla vigilia della sua visita al Cairo. Secondo al-Maliki,
Baghdad “è pronta a riempire qualsiasi vuoto di sicurezza”. Nell'intervista, il leader
iracheno ha poi ribadito che i devastanti attentati dei giorni scorsi “sono stati
condotti da elementi che non credono nel processo politico” e che vogliono condizionare
le elezioni parlamentari che si terranno il prossimo 7 marzo.
Il gelo blocca
cinque Eurostar nel tunnel della Manica Circa 2.400 passeggeri di cinque treni
Eurostar sono rimasti bloccati per alcune ore della notte scorsa nel tunnel sotto
la Manica a causa di interruzioni di linea dovute al maltempo. Una portavoce di Eurostar
ha precisato dalla Gran Bretagna che tutti sono sani e salvi e che non c'è alcun ferito.
I passeggeri sono stati trasferiti a bordo di navette per evacuare i treni, alcuni
rimasti senza luce, né riscaldamento. Il guasto sarebbe stato causato dalla grande
escursione termica fra l'aria gelida dell'esterno e il calore del tunnel. Il traffico
ferroviario è sospeso e sono migliaia i passeggeri in attesa di partire. Chiuso per
maltempo anche il porto di Dover.
Nigeria I ribelli del Mend (il
movimento per l’emancipazione del delta del Niger) tornano a colpire in Nigeria le
compagnie petrolifere, mettendo fuori uso un oleodotto utilizzato dalla Shell e dalla
Chevron. Per i ribelli del delta del Niger, si è trattato di un “attacco di avvertimento”
compiuto da 35 uomini a bordo di cinque imbarcazioni “armati di mitragliatrici e lanciarazzi”.
Due mesi fa, i miliziani del Mend avevano annunciato una tregua unilaterale negli
attacchi contro le installazioni petrolifere.
Libano - naufragio Undici
corpi sono stati recuperati, ieri, a largo delle coste libanesi dopo il naufragio
del "Danny F II", la nave mercantile affondata a causa di una forte tempesta. A bordo
del cargo panamense c’erano 82 persone: finora, ne sono state soccorse 39, mentre
32 risultano ancora disperse. Alle ricerche partecipano unità della flotta Onu dell'Unifil,
due navi britanniche, tre navi da trasporto libanesi e diversi elicotteri. Le condizioni
di lavoro per i soccorritori restano durissime a causa del maltempo. La Danny F II
era partita dal porto di Montevideo, in Uruguay, con un carico di 10.224 ovini e 17.932
bovini ed era diretta al porto siriano di Tortosa, 40 km a nord di Tripoli.
Libano
- Siria Il primo ministro libanese, Saad Hariri, si reca oggi in visita ufficiale
in Siria. La prima del premier dall’inizio del suo mandato. In agenda, l’incontro
con il presidente siriano, Bashar al-Assad. Fonti libanesi descrivono l’appuntamento
come una “visita di riconciliazione” utile a migliorare le relazioni tra i due Paesi
mediorientali che, solo nei mesi scorsi, hanno stabilito relazioni diplomatiche. Hariri
si sarebbe dovuto recare in Siria già la scorsa settimana, ma la visita era stata
posticipata dopo che una Corte siriana aveva convocato 25 cittadini libanesi, inclusi
il capo della polizia e membri dello staff dello stesso Hariri, per rispondere dell'inchiesta
sulla morte dell'ex primo ministro, Rafik Hariri.
Russia - Usa, trattato
Start Rimangono da chiarire solo alcuni "dettagli tecnici" per arrivare al
nuovo trattato Start tra Stati Uniti e Russia per la riduzione degli arsenali nucleari.
E' quanto ha dichiarato il presidente russo, Dimitri Medvedev, al termine di un incontro
con il presidente Usa, Barack Obama, a margine del summit di Copenaghen sul clima.
Il capo della Casa Bianca ha confermato che Mosca e Washington sono "molto vicini"
a un accordo. Tuttavia, fonti russe e americane concordano sul fatto che l'intesa
non arriverà entro l'anno. Il trattato Start 1, firmato nel 1991, è scaduto lo scorso
5 dicembre.
Cambogia La Cambogia ha deciso di rimandare in Cina venti
uighuri fuggiti dopo le violenze interetniche del luglio scorso, che avevano chiesto
asilo all'Onu e il riconoscimento dello status come rifugiati politici. I componenti
del gruppo originario di 22 profughi uighuri sono detenuti e verranno esplusi nelle
prossime ore. L'espulsione è motivata dalla circostanza, ha detto un portavoce del
Ministero degli esteri di Phonm Penh, del loro ingresso illegale nel Paese. Gli Stati
Uniti e l'Onu hanno chiesto al governo cambogiano di sospendere la deportazione degli
uighuri. Kitty McKinsey, portavoce dell' Alto Commissariato per i Rifugiati dell'Onu
(Unhcr) di Bangkok, ha affermato che la “valutazione” della richiesta dei fuggitivi
è ancora in corso.
Influenza A - oltre 10.500 decessi nel mondo Dallo
scoppio dei primi casi in Messico e negli Stati Uniti, tra il marzo e l'aprile 2009,
fino allo scorso 13 dicembre, la pandemia di influenza A H1N1 ha causato oltre 10.500
decessi nel mondo. A renderlo noto, ieri a Ginevra, l'Organizzazione mondiale della
sanità (Oms). Rispetto ai casi segnalati la settimana scorsa, l'aumento è di quasi
1.000 decessi. Il continente con il più alto numero di morti resta quello americano
(almeno 6.335, secondo l’Oms). In Europa, i decessi segnalati sono invece 1.654. Segue
la regione del Pacifico occidentale con 1.020. In totale, sono oltre 208 i Paesi nel
mondo che hanno segnalato casi di virus H1N1. (Panoramica internazionale a cura
di Roberta Rizzo) Bollettino del Radiogiornale della
Radio Vaticana Anno LIII no. 353 E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
sito www.radiovaticana.org/italiano.