2009-12-19 15:08:42

Pakistan: sempre più grave la crisi politica


Una forte esplosione è avvenuta oggi a Peshawar, in Pakistan, vicino al confine con l'Afghanistan. Tre agenti di polizia sono morti in un attacco da parte di un commando a Quetta, nella provincia del Balochistan. È di almeno 11 morti invece il bilancio dell’attentato kamikaze di ieri nei pressi di una moschea di Lower Dir, nel nord-ovest del Pakistan. Le violenze proseguono, mentre il Paese è al centro di un terremoto politico senza precedenti. Tutto questo nella più grande preoccupazione da parte degli Usa e dei Paesi europei, che vedono nell'eventuale aggravamento del clima politico in Pakistan forti pregiudizi per la già difficile situazione nel vicino Afghanistan. Il servizio di Roberta Rizzo:RealAudioMP3

"Il presidente del Pakistan, Asif Ali Zardari, ha convocato questa mattina una riunione d’urgenza del suo partito (il Ppe, Partito del popolo pakistano) per studiare la strategia da adottare per scongiurare la crisi del suo governo, accusato di corruzione. Tre giorni fa, la Corte suprema di Islamabad aveva annullato il decreto del 2007 che concedeva l’immunità al presidente e ad alcuni ministri, aprendo la strada ai processi per corruzione. Per ora nulla è stato avviato contro Zardari, che deve rispondere di accuse di riciclaggio di denaro in tre Paesi europei, ma che gode di una discussa immunità costituzionale. L’annullamento del decreto - del quale hanno beneficiato oltre ottomila personalità politiche e del mondo degli affari - ha permesso, però, di riaprire procedure giudiziarie contro i collaboratori del presidente citati nelle inchieste. Cinquantadue i mandati d’arresto già emessi nei giorni scorsi dall'Agenzia anticorruzione pachistana (Nab), tra i quali spicca quello contro il ministro degli Interni, Rehman Malik. La tensione ha raggiunto l’apice dopo il divieto di lasciare il Paese imposto ieri al ministro della Difesa, Mukhtar, bloccato all’aeroporto mentre era in partenza per una visita ufficiale in Cina. Era circolata perfino l’ipotesi di gestazione di un colpo di Stato, poi smentita dal portavoce del presidente. L’opposizione, intanto, reclama le dimissioni di Zardari e dei ministri interessati dal provvedimento della Corte suprema. Il terremoto politico si consuma in un clima di continue violenze. Le milizie talebane hanno mostrato la forza su tutto il territorio pakistano con attentati nelle principali città che, quest’anno, hanno provocato oltre 500 morti".

 
Afghanistan - Karzai presenta il nuovo esecutivo
Il presidente, Hamid Karzai ha presentato oggi in parlamento la lista dei ministri che faranno parte della nuova formazione di governo. Karzai ha mantenuto oltre la metà dei ministri dell'esecutivo uscente, inclusa l'unica donna, Husn Banu Ghazanfar, riconfermata alla guida del dicastero per la condizione femminile. A capo dei ministeri chiave - dell’Interno e della Difesa - nominati Mohammad Hanif Atnar e Abdul Rahim Wardak. I ministri designati dovranno ora parlare davanti alle due camere del parlamento. Senatori e deputati voteranno poi sulla loro investitura. La procedura richiederà diversi giorni.

Afghanistan, soldato Usa muore in attentato kamikaze
Una bomba piazzata sul ciglio di una strada ha ucciso un soldato americano nel nord dell'Afghanistan. Ne hanno dato notizia fonti dell'Isaf, la forza internazionale dislocata nel Paese, senza fornire ulteriori dettagli sull'attacco. Si tratta della 305.ma vittima tra i militari americani soltanto nel 2009. Intanto, sette talebani sono stati uccisi in scontri con l'esercito e le forze di polizia afghana nei villlaggi di Kaltrash e Qerleq, nella provincia settentrionale di Kunduz. Secondo fonti Isaf, un attacco aereo delle forze americane avrebbe causato la morte di "numerosi militanti islamici in una postazione di montagna", nella provincia di Paktika, al confine con il Pakistan.

Iran - Iraq
Sale la tensione al confine Iraq-Iran, dopo un'incursione militare iraniana lanciata in territorio iracheno. “I militari di Teheran hanno occupato la zona del pozzo petrolifero di Al Fakka, e non si sono ritirati”. A precisarlo è il vice ministro dell'Interno iracheno, Al Khafaji, alla tv araba “Al Jazira”. Secondo il vice ministro, i soldati di Teheran penetrati nell'area di confine contesa dall'Iran sono in tutto undici. Il governo di Bagdad ritiene l'incursione una “violazione della sovranità nazionale” e chiede l'immediato ritiro degli iraniani, auspicando una soluzione della questione per vie diplomatiche.

Iraq, al-Maliki conferma ritiro truppe Usa entro il 2010
Il ritiro delle truppe americane dall'Iraq avverrà, come previsto, entro il 2011. Lo ha assicurato il premier iracheno, Nouri al-Maliki, in un intervista rilasciata al quotidiano egiziano Al-Ahram alla vigilia della sua visita al Cairo. Secondo al-Maliki, Baghdad “è pronta a riempire qualsiasi vuoto di sicurezza”. Nell'intervista, il leader iracheno ha poi ribadito che i devastanti attentati dei giorni scorsi “sono stati condotti da elementi che non credono nel processo politico” e che vogliono condizionare le elezioni parlamentari che si terranno il prossimo 7 marzo.

Il gelo blocca cinque Eurostar nel tunnel della Manica
Circa 2.400 passeggeri di cinque treni Eurostar sono rimasti bloccati per alcune ore della notte scorsa nel tunnel sotto la Manica a causa di interruzioni di linea dovute al maltempo. Una portavoce di Eurostar ha precisato dalla Gran Bretagna che tutti sono sani e salvi e che non c'è alcun ferito. I passeggeri sono stati trasferiti a bordo di navette per evacuare i treni, alcuni rimasti senza luce, né riscaldamento. Il guasto sarebbe stato causato dalla grande escursione termica fra l'aria gelida dell'esterno e il calore del tunnel. Il traffico ferroviario è sospeso e sono migliaia i passeggeri in attesa di partire. Chiuso per maltempo anche il porto di Dover.

Nigeria
I ribelli del Mend (il movimento per l’emancipazione del delta del Niger) tornano a colpire in Nigeria le compagnie petrolifere, mettendo fuori uso un oleodotto utilizzato dalla Shell e dalla Chevron. Per i ribelli del delta del Niger, si è trattato di un “attacco di avvertimento” compiuto da 35 uomini a bordo di cinque imbarcazioni “armati di mitragliatrici e lanciarazzi”. Due mesi fa, i miliziani del Mend avevano annunciato una tregua unilaterale negli attacchi contro le installazioni petrolifere.

Libano - naufragio
Undici corpi sono stati recuperati, ieri, a largo delle coste libanesi dopo il naufragio del "Danny F II", la nave mercantile affondata a causa di una forte tempesta. A bordo del cargo panamense c’erano 82 persone: finora, ne sono state soccorse 39, mentre 32 risultano ancora disperse. Alle ricerche partecipano unità della flotta Onu dell'Unifil, due navi britanniche, tre navi da trasporto libanesi e diversi elicotteri. Le condizioni di lavoro per i soccorritori restano durissime a causa del maltempo. La Danny F II era partita dal porto di Montevideo, in Uruguay, con un carico di 10.224 ovini e 17.932 bovini ed era diretta al porto siriano di Tortosa, 40 km a nord di Tripoli.

Libano - Siria
Il primo ministro libanese, Saad Hariri, si reca oggi in visita ufficiale in Siria. La prima del premier dall’inizio del suo mandato. In agenda, l’incontro con il presidente siriano, Bashar al-Assad. Fonti libanesi descrivono l’appuntamento come una “visita di riconciliazione” utile a migliorare le relazioni tra i due Paesi mediorientali che, solo nei mesi scorsi, hanno stabilito relazioni diplomatiche. Hariri si sarebbe dovuto recare in Siria già la scorsa settimana, ma la visita era stata posticipata dopo che una Corte siriana aveva convocato 25 cittadini libanesi, inclusi il capo della polizia e membri dello staff dello stesso Hariri, per rispondere dell'inchiesta sulla morte dell'ex primo ministro, Rafik Hariri.

Russia - Usa, trattato Start
Rimangono da chiarire solo alcuni "dettagli tecnici" per arrivare al nuovo trattato Start tra Stati Uniti e Russia per la riduzione degli arsenali nucleari. E' quanto ha dichiarato il presidente russo, Dimitri Medvedev, al termine di un incontro con il presidente Usa, Barack Obama, a margine del summit di Copenaghen sul clima. Il capo della Casa Bianca ha confermato che Mosca e Washington sono "molto vicini" a un accordo. Tuttavia, fonti russe e americane concordano sul fatto che l'intesa non arriverà entro l'anno. Il trattato Start 1, firmato nel 1991, è scaduto lo scorso 5 dicembre.

Cambogia
La Cambogia ha deciso di rimandare in Cina venti uighuri fuggiti dopo le violenze interetniche del luglio scorso, che avevano chiesto asilo all'Onu e il riconoscimento dello status come rifugiati politici. I componenti del gruppo originario di 22 profughi uighuri sono detenuti e verranno esplusi nelle prossime ore. L'espulsione è motivata dalla circostanza, ha detto un portavoce del Ministero degli esteri di Phonm Penh, del loro ingresso illegale nel Paese. Gli Stati Uniti e l'Onu hanno chiesto al governo cambogiano di sospendere la deportazione degli uighuri. Kitty McKinsey, portavoce dell' Alto Commissariato per i Rifugiati dell'Onu (Unhcr) di Bangkok, ha affermato che la “valutazione” della richiesta dei fuggitivi è ancora in corso.

Influenza A - oltre 10.500 decessi nel mondo
Dallo scoppio dei primi casi in Messico e negli Stati Uniti, tra il marzo e l'aprile 2009, fino allo scorso 13 dicembre, la pandemia di influenza A H1N1 ha causato oltre 10.500 decessi nel mondo. A renderlo noto, ieri a Ginevra, l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Rispetto ai casi segnalati la settimana scorsa, l'aumento è di quasi 1.000 decessi. Il continente con il più alto numero di morti resta quello americano (almeno 6.335, secondo l’Oms). In Europa, i decessi segnalati sono invece 1.654. Segue la regione del Pacifico occidentale con 1.020. In totale, sono oltre 208 i Paesi nel mondo che hanno segnalato casi di virus H1N1. (Panoramica internazionale a cura di Roberta Rizzo)
 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 353

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