Arrivato a Roma Muath, il bimbo palestinese affetto da tumore che ha commosso il
mondo
È arrivato a Roma, ieri sera, Muath, il bimbo palestinese di 16 mesi affetto da un
tumore al fegato, la cui storia ha commosso il mondo. Il piccolo è stato ricoverato
nel reparto di Oncoematologia del Policlinico Umberto I, diretto da Anna Clerico,
dove nella giornata di oggi sarà sottoposto ai primi esami medici volti a verificare
se si renderà necessario un trapianto o basterà asportare parte dell’organo per eliminare
le cellule maligne. Il bambino, che all’arrivo in aeroporto ha pianto per la stanchezza,
è accompagnato dal padre Hamed, 32 anni, che si è detto felice per essere riuscito
a portare il figlio a Roma, ma anche triste per aver lasciato la propria casa e la
moglie. Muath e la sua famiglia erano in attesa del permesso di Israele per espatriare
già da alcune settimane e finalmente ieri, grazie all’intervento del ministro degli
Esteri italiano, Franco Frattini, hanno potuto lasciare Gaza City, attraversare il
valico di Erez, raggiungere l’aeroporto di Tel Aviv "Ben Gurion", sempre assistiti
dalle autorità diplomatiche italiane, e imbarcarsi per l’Italia. A Roma sono stati
accolti, tra gli altri, da Benedetta Paravia, portavoce dell’associazione "Angels",
che da settembre ha preso a cuore il caso, la quale ha rivolto un grazie speciale
al ministro Frattini e al ministro consigliere dell’ambasciata di Israele Lironne
Bar-Sadeh, “senza i quali una soluzione positiva e rapida non sarebbe stata possibile”.
Prima di procedere al trasferimento in ospedale, infine, l’associazione ha fornito
il piccolo Muath di cappottino, sciarpa, guanti, indumenti pesanti e un pigiama. (R.B.)