2009-12-18 15:15:30

Pakistan: arresti nel governo e voci di golpe


Ennesimo attentato, oggi, in Pakistan nei pressi di una moschea nel distretto di Lower Dir, nella Provincia della frontiera di nord-ovest, in cui hanno perso la vita almeno sette persone. Intanto, dopo le voci di un possibile colpo di Stato, è sempre più turbolenta la situazione sul fronte politico. L'agenzia anticorruzione pachistana (Nab) ha emesso 52 mandati d'arresto nei confronti di importanti esponenti politici del governo e pubblici funzionari. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

Terremoto politico sul governo pakistano. Questa mattina l'agenzia anticorruzione pachistana (Nab) ha emesso 52 mandati d'arresto per corruzione, tra i quali spiccano quelli contro il ministro degli Interni, Rehman Malik, il ministro del governo provinciale del Sindh, l'ex direttore delle acciaierie del Pakistan e il cognato del presidente Ali Zardari. Il provvedimento arriva a due giorni dalla decisione della Corte Suprema di annullare il decreto di amnistia che salvava il presidente Zardari, vari suoi ministri e migliaia di altre persone dall'accusa di corruzione. Sempre su ordine della Corte Suprema è stato vietato a oltre 200 persone di lasciare il Paese. Quest’ultima misura ha portato al fermo del ministro della Difesa avvenuto ieri all’aeroporto di Nuova Delhi mentre si stava recando in Cina. Dopo questo episodio sono perfino circolate voci di un imminente colpo di Stato, subito smentite dal governo. Intanto il principale partito di opposizione, la Lega musulmana del Pakistan, ha chiesto le dimissioni del presidente Zardari e dei ministri interessati dal provvedimento della Corte. In questo quadro si aggiungono le violenze di un conflitto sempre più aspro con le milizie talebane. Stamani una bomba è esplosa durante le preghiere del venerdì in una moschea nel distretto nord occidentale di Lower Dir. L’area è teatro di una vasta offensiva militare contro le roccaforti dei ribelli.







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