La Corea del Sud ammette: solo le Chiese aiutano il Nord
Sono i network religiosi e le organizzazioni non governative a fornire le uniche notizie
che dalla Corea del Nord raggiungono la Corea del Sud, poiché il governo di Seul “non
è in grado di vigilare con precisione cosa avviene nella parte settentrionale della
penisola”. Così scrive il quotidiano sudcoreano Chosun Ilbo citato da Asianews, che
denuncia: “Gli unici che riescono a sapere qualcosa del Nord sono coloro che lavorano
con i dissidenti e i fuggitivi, circa 20mila persone che non si fidano più del governo”.
Ad esempio, ultimamente la notizia della riforma della valuta decisa da Pyongyang
è stata diffusa dal blog Daily Nk, mentre il rogo di banconote per le strade della
capitale voluto dal regime stalinista, è stato riferito dall’agenzia dei cristiani
protestanti sudcoreani Good friends. “I dissidenti aiutano le organizzazioni religiose
perché sono le uniche che non ci discriminano – racconta un anonimo rifugiato – il
governo di Seul ha sempre delle belle parole per noi, ma all’atto pratico viviamo
come emarginati. Questo non ti porta ad avere eccessiva fiducia in loro”. La Chiesa
cattolica sudcoreana, inoltre, ha una serie di progetti umanitari tesi verso il Nord,
che porta avanti da decenni. Tra i più noti ci sono il Centro per l’unità sul confine
e l’ospedale, in territorio nordcoreano, gestito dai religiosi di Sant'Ottone: l’unica
struttura autorizzata a operare su tutto il territorio nazionale. (R.B.)