2009-12-18 15:30:38

I vescovi del Sudan in vista delle elezioni invocano una pace duratura


Richiama l’attenzione su ritardi e inadempienze negli accordi di pace in vista delle cruciali elezioni programmate nei prossimi due anni il documento pubblicato dai vescovi del Sudan a conclusione della loro Assemblea plenaria svolta a Torit, nel Sud del paese. Nella dichiarazione intitolata “Per una pace equa e duratura”, a preoccupare i presuli sono soprattutto le lentezze registrate per l’applicazione di alcuni punti chiave del ‘Comprehensive peace agreement’ (Cpa), l’intesa firmata nel 2005 per porre fine a un ventennale conflitto tra il governo di Khartoum e gli indipendentisti del Sud. I vescovi - riferisce l'agenzia Misna - citano in particolare la demarcazione dei confini, l’abrogazione di leggi repressive, la risoluzione del conflitto in Darfur e della crisi nella zona di Abyei, i ritardi nella promulgazione di una legge referendaria, necessaria per organizzare il voto popolare del 2011 sull’autodeterminazione del Sud. “Il fallimento delle prossime elezioni sarebbe inaccettabile per i sudanesi e una minaccia per la pace e la stabilità” scrivono i 14 vescovi riferendosi alle elezioni generali dell’aprile prossimo, deplorando che non tutti gli aventi diritto si siano potuti iscrivere sui registri elettorali e pertanto non potranno esercitare il diritto di voto. I vescovi chiedono al governo di unità nazionale di accelerare l’attuazione degli accordi e al governo del Sud Sudan di rispettare maggiormente le regole del buon governo, ostacolate da corruzione, tribalismo, nepotismo e ozio. Ad allarmare i vescovi è anche la situazione dei profughi di guerra, per i quali l’assistenza umanitaria non è stata sufficiente e manca ancora un vero programma di rimpatrio e reinserimento. Una situazione aggravata – sottolinea la Conferenza episcopale – dalla siccità e da una nuova fonte d’insicurezza causata dagli attacchi contro civili perpetrati durante l’anno appena trascorso dai ribelli del gruppo ugandese ‘Esercito di resistenza del signore’ (Lra). A tale proposito, i firmatari del documento auspicano una ripresa dei colloqui di pace tra il governo di Kampala e i capi della ribellione. (R.P.)







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