Italia: aumentano i minori stranieri non accompagnati
Cresce il numero di minori stranieri in Italia. Nel 2009 sono oltre 860 mila. Cresce
anche la presenza di minori non accompagnati. E’ l’istantanea scattata dal primo rapporto
annuale intitolato “I minori stranieri in Italia” di Save the Children, presentato
stamani a Roma. La maggior parte dei minori stranieri residenti in Italia sono nati
in territorio italiano. Sono circa 519 mila. Oltre 343.753 sono invece i minori giunti
in Italia attraverso il ricongiungimento familiare. L’incidenza dei nati stranieri
sul totale dei nati in Italia è passata dal 2,5% del 1997 al 12,6% nel 2008. Le prime
cinque province, dove si registra il maggior numero di minori residenti, sono Milano,
Roma, Torino, Brescia e Bergamo. I minori stranieri che giungono da soli, i cosiddetti
“non accompagnati”, sono 6.587. Il 77% di questi è senza un documento di riconoscimento.
I minori provengono da 77 diversi Paesi, in prevalenza africani. I gruppi nazionali
più numerosi sono quelli del Marocco (15% del totale), Egitto (14%), Albania, Afghanistan,
Palestina, Somalia ed Eritrea. “I minori stranieri in Italia”, ha sottolineato Valerio
Neri, direttore generale di ‘Save the Children Italia’, “è la prima pubblicazione
interamente dedicata al fenomeno dalla nostra organizzazione; è il frutto del nostro
pluriennale impegno su questo versante, a sostegno di centinaia di minori stranieri,
soprattutto non accompagnati, nelle aree dove è più rilevante la loro presenza”. Per
quanto riguarda i punti di entrata, nel corso del 2008 risultano approdati sulle coste
delle regioni meridionali 2.749 minori stranieri, di cui il 95% a Lampedusa. Altri
valichi di frontiera significativi: Fiumicino; Gorizia, Brindisi, Ancona e Malpensa.
In tutti questi casi la gran parte dei ragazzi in arrivo è costituita da minori soli.
Arrivati in Sicilia e inviati alle comunità d'accoglienza perminori dell'agrigentino,
molti però scappano poco dopo: secondo Save the Children, tra maggio 2008 a febbraio
2009 sono stati 1119 i minori fuggiti su un totale di 1860 accolti. "Questi ragazzi
si lasciano alle spalle situazioni di grande povertà e mancanza di prospettive e sono
quindi fortemente determinati a lavorare per aiutare sé e la propria famiglia di origine",
ha aggiunto Neri, "e ciò spiega perché scappino quasi subito dalle comunità". E' necessario
piuttosto, ha continuato, "rafforzare e razionalizzare il sistema di accoglienza,
prevedendo delle strutture di prima e seconda accoglienza, e individuare una soluzione
di lungo termine per ogni minore". Inoltre, ha concluso Neri, "è essenziale adottare
standard e procedure condivise in materia di identificazione, accertamento dell'età
e verifica delle relazioni parentali dei minori in ingresso. Commettere degli errori
durante anche uno di questi passaggi può tradursi nella violazione di alcuni diritti
fondamentali dei quali i minori stranieri sono titolari, compresa l'adozione di provvedimenti
altamente lesivi come la detenzione in centri per migranti adulti irregolarmente presenti,
l'espulsione e la mancata protezione da violenza o tratta e sfruttamento". (A.L.)