Amnesty International ha condannato l’operato delle autorità del Guatemala, stato
dell’America Centrale, che “non svolgono indagini approfondite sulle uccisioni extragiudiziali
in cui sono coinvolti agenti di polizia”. Sono state ricevute numerose segnalazioni
di persone che, dopo essere entrate in contatto con la polizia, non sono più state
trovate vive. Com’è stato riportato dall’agenzia Sir, i corpi delle vittime, in alcuni
casi persino tredicenni, vengono recuperati in discariche o in terreni abbandonati,
con le mani legate dietro la schiena, strangolati o con molti segni di colpi di arma
da fuoco. “Nonostante le ripetute segnalazioni e inchieste è un problema costante
– ha dichiarato Kerrie Howard, vicedirettrice del Programma Americhe di Amnesty International
- Il governo del Guatemala deve prendere in seria considerazione le denunce e avviare
indagini approfondite e tempestive”. Queste uccisioni extragiudiziali sono definite
dai media e dalle autorità come operazioni di “pulizia sociale”, destinate a “ripulire”
la società da persone sospettate di essere coinvolte in attività criminali. Il Guatemala
ha tassi molto alti di crimine violento, con una percentuale di condanne molto bassa.
Si stima che il 98% dei casi di omicidio rimanga irrisolto. (C.P.)