2009-12-16 16:08:30

Filippine: urgenti misure di sicurezza a Maguindanao dopo la fine della legge marziale


In seguito alle proteste della popolazione filippina e le accuse di incostituzionalità da parte delle autorità politiche ed ecclesiastiche, la presidente Gloria Arroyo - Macapagal, è stata costretta a revocare la legge marziale nella regione autonoma a maggioranza musulmana di Mindanao, proclamata lo scorso 5 dicembre ed abrogata il 12 dello stesso mese. Vescovi filippini invitano il governo ora ad impegnarsi per assicurare alla giustizia i responsabili del massacro di Maguindanao, e chiedono di provvedere ad “urgenti misure di sicurezza”. Come riportato dall'agenzia Asianews, persiste infatti lo stato di emergenza nelle province di Maguinandao, Cotabato e Sultan Kudarat. Oltre 4 mila militari presidiano l’area controllata dall’ex governatore dell’Armm (Autonomous Region in Muslim Mindanao), Andal Ampatuan sr., considerato il principale mandante del massacro dei sostenitori di Ishmael “Toto” Mangudadatu. Secondo padre Albert Alejo, rettore della Catholic University di Zamboanga, il governo dovrebbe compiere una serie di verifiche anche in merito all’utilizzo dei fondi concessi dall’Asian Development Bank e dalla Banca Mondiale. “E’ necessaria un’interruzione dei fondi internazionali – afferma il sacerdote – perché questi servono solo per mantenere i signori della guerra”. (C.P.)







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