2009-12-15 16:24:47

Scontro politico sull'aggressione a Berlusconi


Il presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, sarà dimesso domani dall’ospedale San Raffaele di Milano dove è ricoverato da domenica sera in seguito all’aggressione subita in Piazza Duomo. Il suo medico personale gli ha prescritto due settimane di riposo. L’aggressore Massimo Tartaglia ha confermato le proprie responsabilità durante l'interrogatorio di convalida dell'arresto. I suoi avvocati hanno chiesto il ricovero dell’uomo in una comunità terapeutica. Intanto, questa mattina alta tensione alla Camera durante l’informativa del ministro dell’Interno Roberto Maroni. Intanto, in un messaggio che appare sul sito ufficiale del Pdl, Berlusconi ringrazia quanti gli hanno inviato messaggi di vicinanza e di affetto, affermando: “Ripeto a tutti di stare sereni e sicuri. L'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio". Il servizio di Giampiero Guadagni:RealAudioMP3  
Il nuovo appello di ieri sera del capo dello Stato alle forze politiche ad un confronto civile sembra rimasto inascoltato. A Montecitorio questa mattina ha preso la parola Di Pietro e i deputati del Pdl hanno lasciato l’aula. Il leader dell’Italia dei Valori, che subito dopo l’aggressione al premier aveva accusato Berlusconi di istigare la violenza, ha ribadito la sua posizione, sottolineando: sono le politiche della maggioranza ad armare le mani. Replica Cicchitto, Pdl: la mano di chi ha aggredito Berlusconi è stata armata da una spietata campagna d’odio. I cui mandanti, afferma Cicchitto, sono lo stesso Di Pietro, il giornale “Il Fatto quotidiano” e la trasmissione televisiva "Annozero".  Al capogruppo del Pdl alla Camera risponde il segretario del Pd, Bersani: c’è il rischio che qualcuno si vesta da pompiere per fare l’incendiario. Ma Bersani, che ieri aveva visitato in ospedale il premier, manda un messaggio anche a Di Pietro: l’opposizione deve fare il suo ruolo e preparare l’alternativa ad un governo che deve pensare a governare. Gli interventi al termine dell’informativa del ministro dell’Interno Maroni, che teme una spirale emulativa e conferma l’ipotesi di oscurare i siti Internet che diffondono messaggi di istigazione a delinquere. Il responsabile del Viminale aggiunge che nessun rilevo è da fare sulla sicurezza alle forze dell’ordine di Milano. Maroni sostiene la tesi della premeditazione da parte dell’aggressore Massimo Tartaglia, che ieri ha inviato al premier una lettera di scuse per il suo gesto che definisce vigliacco. Tartaglia assicura di aver agito da solo. Ma gli inquirenti cercano di capire se l’uomo, psicolabile, sia stato invece manipolato da qualcuno. Al premier intanto continuano ad arrivare auguri e solidarietà dai leader di tutto il mondo. E ieri in un telegramma a firma del segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, Benedetto XVI ha indirizzato al presidente del Consiglio un messaggio in cui esprime conforto e vicinanza.







All the contents on this site are copyrighted ©.