Messaggi di Benedetto XVI, Bartolomeo I e Rowan Williams per l’incontro dei giovani
di Taizé in Polonia
Il Papa e i leader delle Chiese cristiane d’Europa hanno fiducia nei giovani e si
aspettano da loro una testimonianza di “speranza” nel mondo. Sono messaggi di incoraggiamento
quelli inviati da Benedetto XVI, l’arcivescovo di Canterbury Rowan Williams e il Patriarca
ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I ai 30 mila giovani che da tutta Europa si
apprestano a vivere anche quest’anno il 32.mo incontro dei giovani animato dalla comunità
di Taizé, in programma dal 29 dicembre al 2 gennaio a Poznan, in Polonia. Il servizio
di Roberto Piermarini:
“Attraverso
la preghiera - si legge nel Messaggio di Benedetto XVI - il Santo Padre si unisce
a voi che siete riuniti, rispondendo all’invito della comunità di Taizé, a Poznan,
nella patria del suo grande predecessore Giovanni Paolo II. Egli chiede allo Spirito
Santo di trasmettervi sempre più il desiderio di Dio e di approfondire la vostra fiducia
in Lui affinché possiate avanzare con coraggio verso il futuro e le sue molteplici
sfide. Il Papa - continua nel suo Messaggio - ha fiducia in voi per andare ad incontrare
uomini e donne che hanno perduto il senso di Dio, che lo cercano a tastoni, talvolta
senza neppure saperlo. Essi hanno bisogno di incontrare dei veri testimoni affinché
risplenda per loro il volto di Cristo. Che Dio ispiri in voi i gesti e le parole che
renderanno accessibile ad altri, dopo il vostro ritorno nei vostri paesi, la speranza
che vi permette di vivere e lo slancio che il suo Spirito vuole dare ad ogni vita
umana. Si, rallegratevi della sete che Egli ha deposto in voi: essa esprime la vostra
dignità di figli e figlie di Dio. Durante questo 32.mo incontro europeo in Polonia,
nuova tappa del vostro pellegrinaggio di fiducia sulla terra, scoprirete la gioia
di attingere insieme alle sorgenti del Dio Vivente, la gioia della comunione in Cristo.
È a questa gioia - conclude il Papa - che vi guida la sua chiamata". Ai giovani l'arcivescovo
Rowan Williams, primate della Comunione anglicana, scrive: “Abbiamo visto come l’umanità
è sfigurata e ferita da false idee di ricchezza, da false idee di sicurezza, da false
idee di libertà. La nostra vocazione di cristiani è quella di svelare di fronte al
mondo la verità del nostro destino umano”. Ma ciò comporta – aggiunge – “una generosità
senza limite di fronte ad esse, risolutezza di fronte al pericolo ed al sacrificio
che ciò comporta, e soprattutto, gioia nel perseguire questo cammino. Ecco la verità,
ecco l’umanità svelata, ecco la vita”. Dal Patriarca Bartolomeo giunge l’invito ai
giovani “ad essere testimoni viventi di Cristo che è nato, testimoni di Cristo che
è risorto, del Dio entrato nella storia, del Dio della creazione. In che modo portare
questa testimonianza? Lo dice Cristo stesso nel Vangelo di San Giovanni: "Da questo
tutti sapranno che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri" (Giovanni
13, 35). Dunque, non abbiate paura!”. Risalgono al 1978 gli incontri europei animati
dalla Comunità di Taizé. L'incontro ha avuto luogo già tre volte in Polonia, due volte
a Wroclaw (1989 e 1995), ed una volta a Varsavia (1999).