2009-12-15 16:11:32

Il cardinale Urosa auspica per il Venezuela un 2010 di pace e riconciliazione


“Oggi è dovere di tutti, governanti, operatori della comunicazione e partiti politici, far sì che nel Paese ci sia pace e l’anno che sta arrivando sia quello della riconciliazione perché i venezuelani non possono essere tra loro nemici”. E’ l’auspicio espresso sabato scorso, dall’arcivescovo di Caracas, cardinale Jorge Urosa, in occasione delle celebrazioni per i 150 anni della presenza salesiana in Venezuela. “Al di sopra delle differenze, ha precisato il porporato, tutti siamo membri dello stesso popolo e dunque dobbiamo vivere come fratelli. Tra noi non deve e non può esistere inimicizia. La vicinanza del Natale è il tempo migliore per meditare sulla pace e sulla riconciliazione, consapevoli che dai nostri cuori dobbiamo sradicare qualsiasi intento di scontro”. D’altra parte, l’arcivescovo di Caracas, ha voluto ricordare la delicata situazione che vive il sistema giudiziario del Paese, in particolare, il “fatto che ci siano persone in carcere a causa delle loro simpatie politiche. Occorre, ha spiegato, che la giustizia agisca con imparzialità. Non è possibile sottoporre a processo una persona perché non è d’accordo con le azioni del governo”. Senza fare riferimento a nessuna situazione in particolare, il cardinale Jorge Urosa ha molto insistito sul fatto che “è compito di tutti lavorare sempre per la pace e la riconciliazione” per creare un clima adeguato alle intese, “alla collaborazione e alla difesa del bene di tutti”. Il porporato venezuelano ha poi rilevato che la presenza salesiana nel Paese sin dal primo momento è stata al servizio del bene comune della nazione per la quale, i “salesiani hanno fatto tanto, dando sempre il meglio del loro carisma”, in particolare al servizio dei giovani nei settori più umili. I salesiani in Venezuela sono presenti con le loro attività pastorali in diverse realtà ecclesiali, in particolare amministrano decine di parrocchie, spesso in luoghi lontani e difficili; guidano numerosi centri giovanili e di formazione professionale e agiscono anche nel campo dell’editoria e degli audiovisivi. Una pagina di grande rilievo nella storia dei salesiani venezuelani che si ricorda anche in questi giorni sono i 76 anni dell'arrivo dei primi missionari di don Bosco nelle regioni amazzoniche, in particolare a Puerto Ayacucho. Dall'11 febbraio 1933 sino ad oggi il "progetto missionario di don Bosco nell'Amazzonia" è cresciuto enormemente, stabilendo vincoli importanti con la medesima opera salesiana nella parte brasiliana. Si tratta, in sostanza, di una delle più rilevante presenze missionaria della Chiesa cattolica nella regiona latinoamericana. (A cura di Luis Badilla)







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