2009-12-14 16:15:23

Filippine: per i vescovi i cambiamenti climatici sono un pericolo reale per il Paese


I cambiamenti climatici rischiano di colpire seriamente larghe aree delle Filippine, con conseguenze disastrose per la vita della popolazione. È l’allarme lanciato dalla Chiesa delle Filippine che, in occasione del Vertice di Copenaghen, ha ricordato le sofferenze patite dal popolo filippino per i tifoni che hanno sconvolto il paese nel 2009. In una nota inviata all’agenzia Fides, la Conferenza episcopale delle Filippine ricorda che l’innalzamento del livello del mare, dovuto al riscaldamento globale, e ai cambiamenti climatici, “colpisce fortemente 16 regioni del Paese, che includono 20 province e 700 città”, dove la popolazione si ritrova, impotente, esposta a disastri e catastrofi naturali. I vescovi ribadiscono che “i cambiamenti climatici hanno notevolmente aumentato il numero di tifoni e tempeste che colpiscono le Filippine ogni anno”, senza dimenticare che ogni tifone “riporta alla memoria collettiva la deforestazione selvaggia e illegale che continua a verificarsi nel Paese”. La situazione, notano i vescovi, citando dati delle Nazioni Unite, si è nettamente aggravata negli ultimi 20 anni. Nei mesi scorsi, in occasione dell’ultimo, distruttivo tifone Ondoy che ha colpito Manila e la parte centrale dell’isola di Luzon, la Conferenza episcopale aveva già sollevato il problema delle sempre più frequenti calamità sociali dovute a uragani, siccità, eruzioni vulcaniche: tutti fenomeni derivanti dalla sconsiderata opera dell’uomo che manca di rispetto verso la natura e le sue leggi. La Chiesa filippina, inoltre, si batte da tempo per la protezione dell’ambiente, delle popolazioni indigene e degli agricoltori, contro lo sfruttamento minerario incontrollato, affidato spesso in concessione a multinazionali straniere. “Urge un sussulto di coscienza e di responsabilità dei privati cittadini, dei leader politici e delle istituzioni pubbliche, a livello nazionale e internazionale, per preservare la natura e la vita stessa dell’uomo”. (R.P.)







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