Dibattito nell’UE: no ai test sugli animali per la ricerca cosmetica, sì per quella
scientifica
La Commissione europea ha proposto di mettere al bando gli esperimenti su alcune categorie
di animali, inclusi i primati, ma c’è chi in sede di Parlamento sostiene che tale
bando penalizzerebbe i ricercatori europei rispetto a quelli asiatici o americani.
Da qui la mediazione in corso tra Commissione, Consiglio e Parlamento per arrivare
ad provvedimento da approvare in Aula nel prossimo febbraio 2010. La delegazione che
conduce i negoziati è sostanzialmente d'accordo sulla fine delle sperimentazioni sugli
animali per la produzione di cosmetici, mentre restano aperte le possibilità questioni
per la ricerca farmacologica, mirata alla cura di malattie gravi. Nell'UE a 27, ogni
anno vengono impiegati circa 12 milioni di animali nelle procedure scientifiche. Il
Parlamento cercherà di assicurare che tale numero sia ridotto al minimo, ricorrendo
laddove possibile a metodi alternativi, senza compromettere gli obiettivi della ricerca.
La delegazione concorda anche sul fatto che gli animali randagi e selvatici delle
specie domestiche non debbano essere utilizzati per i test e sostengono il divieto
di ricorrere ad animali minacciati di estinzione, come le grandi scimmie, se non ai
fini di esperimenti volti a conservare le stesse specie. (R.G.)