Messaggio natalizio dei vescovi albanesi: si lavori per un Paese più giusto e più
unito
“Ci rivolgiamo a tutti voi, impegnati nella vita politica, economica, sociale e culturale”,
- scrivono i vescovi albanesi nel messaggio per il Natale e l’Anno nuovo, letto ieri
in tutte le chiese del Paese - “accettate questa verità per l’uomo”, “verità rivelata
nel nascondimento, nel silenzio e nella semplicità”: “non ci può essere l’uomo senza
Dio. L’uomo non può negare Dio senza negare se stesso”. Il messaggio rivolto “ai fedeli
e a tutti gli uomini di buona volontà” si divide in quattro parti”, come spiega all’agenzia
Sir Europa don Gjergj Meta, portavoce dei vescovi albanesi. “La prima contiene
un invito a contemplare il Bambino che nasce come la nascita dell’uomo nuovo. I vescovi,
citando Paolo VI, ricordano che un’umanità senza Dio è un’umanità disumana”. La seconda
parte “è dedicata all’Anno Sacerdotale”. I vescovi chiedono ai preti di essere “annunciatori
del Vangelo, proclamando la Parola prima di tutto con l’esempio della vostra vita”.
La Conferenza episcopale, aggiunge don Meta, “invita anche i fedeli cattolici a pregare
e ad accompagnare i sacerdoti nel loro compito” perché, “rafforzati dal Signore, diventino
santi sacerdoti”. I fedeli, affermano i presuli, devono anche pregare per le nuove
vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. Nella terza parte, “viene evocata
la figura di Madre Teresa di Calcutta di cui quest’anno ricorre il 100° anniversario
della nascita. Ai fedeli l’impegno di guardare a lei come ad un esempio di rispetto
per la vita e di attenzione verso i più bisognosi”. Madre Teresa, scrivono i vescovi
albanesi “ha ricordato alla società anonima di oggi la dignità insostituibile della
persona umana”. L’ultima parte del testo “contiene un appello alla classe politica
affinché trovi la via del dialogo per la soluzione dei problemi”. Per i presuli, “la
polarizzazione politica, quando diventa causa di divisione, è un male che dev’essere
superato. L’amore per la patria deve superare ogni interesse dei partiti. L’impegno
per il bene comune deve superare ogni ideologia politica”. Indicando l’ottima convivenza
pacifica tra le religioni quale esempio anche per la classe politica, i vescovi concludono:
“Scegliete la via del dialogo. Cercate ciò che è utile alla nostra popolazione e dimostrate
il dovuto rispetto gli uni per gli altri anche nel dibattito e nel confronto, senza
usare un vocabolario offensivo, che non è adeguato a chi rappresenta il popolo. Le
persone hanno il diritto di vedere in voi un modello e un esempio di comportamento.
Collaborate per un’Albania più giusta, più pacifica e più unita”. (R.G.)