2009-12-14 16:30:19

Messaggio natalizio dei vescovi albanesi: si lavori per un Paese più giusto e più unito


“Ci rivolgiamo a tutti voi, impegnati nella vita politica, economica, sociale e culturale”, - scrivono i vescovi albanesi nel messaggio per il Natale e l’Anno nuovo, letto ieri in tutte le chiese del Paese - “accettate questa verità per l’uomo”, “verità rivelata nel nascondimento, nel silenzio e nella semplicità”: “non ci può essere l’uomo senza Dio. L’uomo non può negare Dio senza negare se stesso”. Il messaggio rivolto “ai fedeli e a tutti gli uomini di buona volontà” si divide in quattro parti”, come spiega all’agenzia Sir Europa don Gjergj Meta, portavoce dei vescovi albanesi. “La prima contiene un invito a contemplare il Bambino che nasce come la nascita dell’uomo nuovo. I vescovi, citando Paolo VI, ricordano che un’umanità senza Dio è un’umanità disumana”. La seconda parte “è dedicata all’Anno Sacerdotale”. I vescovi chiedono ai preti di essere “annunciatori del Vangelo, proclamando la Parola prima di tutto con l’esempio della vostra vita”. La Conferenza episcopale, aggiunge don Meta, “invita anche i fedeli cattolici a pregare e ad accompagnare i sacerdoti nel loro compito” perché, “rafforzati dal Signore, diventino santi sacerdoti”. I fedeli, affermano i presuli, devono anche pregare per le nuove vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. Nella terza parte, “viene evocata la figura di Madre Teresa di Calcutta di cui quest’anno ricorre il 100° anniversario della nascita. Ai fedeli l’impegno di guardare a lei come ad un esempio di rispetto per la vita e di attenzione verso i più bisognosi”. Madre Teresa, scrivono i vescovi albanesi “ha ricordato alla società anonima di oggi la dignità insostituibile della persona umana”. L’ultima parte del testo “contiene un appello alla classe politica affinché trovi la via del dialogo per la soluzione dei problemi”. Per i presuli, “la polarizzazione politica, quando diventa causa di divisione, è un male che dev’essere superato. L’amore per la patria deve superare ogni interesse dei partiti. L’impegno per il bene comune deve superare ogni ideologia politica”. Indicando l’ottima convivenza pacifica tra le religioni quale esempio anche per la classe politica, i vescovi concludono: “Scegliete la via del dialogo. Cercate ciò che è utile alla nostra popolazione e dimostrate il dovuto rispetto gli uni per gli altri anche nel dibattito e nel confronto, senza usare un vocabolario offensivo, che non è adeguato a chi rappresenta il popolo. Le persone hanno il diritto di vedere in voi un modello e un esempio di comportamento. Collaborate per un’Albania più giusta, più pacifica e più unita”. (R.G.)







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