La Caritas di Gerusalemme: manca l'acqua potabile in Cisgiordania
Ci sono grandi problemi di acqua potabile in Cisgiordania, in particolare nell’area
del villaggio di Jalbun, 2500 residenti, inondato dalle acque residue. A denunciarlo
è la Caritas di Gerusalemme, che spiega come l’abitato sorga in una zona depressa
e adiacente a una fattoria e come non sia collegato alla rete di distribuzione idrica,
cosa che costringe gli abitanti ad acquistare acqua da bere a prezzi elevatissimi.
Come riporta la Zenit, la Caritas rileva inoltre come i palestinesi restino per giorni
o addirittura mesi consecutivi senz’acqua. Questo costituisce “sia un pericolo per
la salute che un problema sociale e agricolo”, spiega il direttore generale dell’Organizzazione
per lo Sviluppo dell’acqua e dell’ambiente, Nader al-Khateeb. Secondo i funzionari
palestinesi, infine, Israele controlla circa 50 pozzi che riforniscono 250mila persone;
i palestinesi ne controllano circa 200 che devono servire per il fabbisogno di acqua
di due milioni e mezzo di abitanti. (R.B.)