Onu: traffici illegali alimentano il caos e mettono a rischio lo sviluppo dell'Africa
Dalle 30 alle 35 tonnellate di eroina arrivano ogni anno in Africa orientale dall’Afghanistan,
50-60 tonnellate di cocaina giungono contemporaneamente in Africa occidentale dall’America
latina; sempre più spesso i trafficanti convogliano poi i carichi delle due sostanze
stupefacenti usando rotte comuni attraverso il deserto del Sahara in direzione dei
ricchi mercati europei. In un discorso tenuto di fronte al Consiglio di Sicurezza
dell’Onu, il direttore dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro droga e criminalità
(Unodc), Antonio Maria Costa, ha sostenuto che alcune regioni dell’Africa vengono
con sempre maggiore frequenza usate dalla reti criminali internazionali per i loro
traffici di stupefacenti, ma anche di esseri umani, merci contraffatte, armi, risorse
naturali. A preoccupare Costa è in particolare la Somalia: “Soprattutto a causa della
drammatica situazione del paese del Corno d’Africa - ha detto il responsabile dell’Unodc
– la regione orientale del continente si sta trasformando in una zona di libera attività
per qualunque tipo di trafficante” con aree dove vengono abbandonati rifiuti pericolosi
e con un tratto di mare divenuto il più pericoloso del mondo per i continui atti di
pirateria. Sull’altro lato del continente, è invece la Guinea Bissau ad essere considerato
il Paese più vulnerabile alle influenze della criminalità organizzata con notizie
preoccupanti che arrivano anche dai Paesi vicini, alcuni dei quali stanno ancora riprendendosi
da anni di conflitti interni. “Nel passato – ha concluso – Costa – erano le carovane
ad attraversare il Sahara. Oggi i traffici avvengono a un livello tecnologico molto
alto, come dimostra anche il rinvenimento della carcassa di un grosso aereo precipitato
in Mali a novembre e usato per trasportare droga dall’America latina in Africa”. In
una intervista all'agenzia Misna risalente allo scorso Luglio, Costa aveva sottolineato
che una piccola minoranza di persone sta approfittando delle difficoltà di alcuni
Paesi a spese delle comunità africane: “ Se non si troverà un rimedio – aveva poi
aggiunto – sarà inevitabile in alcuni casi che democrazia e sviluppo cedano il passo
a criminalità e corruzione”. (R.P.)