I vescovi della regione dei Grandi Laghi in visita alla nunziatura apostolica di Kinshasa
“I nomi di Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II e Benedetto
XVI sono legati alla storia dell’Africa e della sua Chiesa, in particolare nella regione
dei Grandi Laghi”: è quanto ha affermato mons. Pedro Cepeda, segretario della nunziatura
apostolica della Repubblica Democratica del Congo ricevendo i vescovi di Congo, Rwanda
e Burundi in occasione del giubileo d’oro per l’erezione della gerarchia locale dei
tre Paesi e per il giubileo d’argento dell’Aceac, l’Associazione delle Conferenze
Episcopali dell’Africa Centrale. “I papi sono sempre stati al vostro fianco nelle
sofferenze – ha aggiunto mons. Cepeda – hanno fatto del loro meglio per la pace e
la giustizia e per attirare l’attenzione della Comunità internazionale sui problemi
dell’Africa”. Per mons. Cepeda i due giubilei devono offrire un nuovo slancio all’evangelizzazione,
devono indurre a cercare nuovi metodi e ad aprirsi a nuove realtà, devono indurre
a trovare sinergie fra le Chiese e a coinvolgere sempre di più i laici. “Questi avvenimenti
ci invitano a guardare il mondo moderno in una nuova maniera – ha proseguito mons.
Cepeda – a collaborare con gli uomini di buona volontà nella costruzione di un nuovo
avvenire di pace e di giustizia per l’Africa. Nel cuore dell’Africa, la Chiesa deve
continuare ad illuminare la storia umana alla luce della Verità e del Calore dell’amore
di Gesù Cristo”. Evocando il venticinquesimo anniversario della nascita dell’Associazione
delle Conferenze Episcopali dell’Africa Centrale e il cinquantenario delle Conferenze
episcopali di Congo, Rwanda e Burundi, padre Ferdinand Banga, segretario generale
dell’Aceac, ha ricordato una scena emblematica: “Durante la messa conclusiva alo stadio
dei Martiri di Kinshasa, migliaia di fedeli, politici, poliziotti e religiosi si sono
tenuti per mano”. E’ un gesto che ci ricorda la “necessaria corresponsabilità di tutti
nel garantire una regione più unita e pacifica”. “Siamo tutti costruttori e protettori
della pace e della riconciliazione tra i popoli. (T.C.)