2009-12-09 15:40:24

I vescovi della regione dei Grandi Laghi in visita alla nunziatura apostolica di Kinshasa


“I nomi di Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI sono legati alla storia dell’Africa e della sua Chiesa, in particolare nella regione dei Grandi Laghi”: è quanto ha affermato mons. Pedro Cepeda, segretario della nunziatura apostolica della Repubblica Democratica del Congo ricevendo i vescovi di Congo, Rwanda e Burundi in occasione del giubileo d’oro per l’erezione della gerarchia locale dei tre Paesi e per il giubileo d’argento dell’Aceac, l’Associazione delle Conferenze Episcopali dell’Africa Centrale. “I papi sono sempre stati al vostro fianco nelle sofferenze – ha aggiunto mons. Cepeda – hanno fatto del loro meglio per la pace e la giustizia e per attirare l’attenzione della Comunità internazionale sui problemi dell’Africa”. Per mons. Cepeda i due giubilei devono offrire un nuovo slancio all’evangelizzazione, devono indurre a cercare nuovi metodi e ad aprirsi a nuove realtà, devono indurre a trovare sinergie fra le Chiese e a coinvolgere sempre di più i laici. “Questi avvenimenti ci invitano a guardare il mondo moderno in una nuova maniera – ha proseguito mons. Cepeda – a collaborare con gli uomini di buona volontà nella costruzione di un nuovo avvenire di pace e di giustizia per l’Africa. Nel cuore dell’Africa, la Chiesa deve continuare ad illuminare la storia umana alla luce della Verità e del Calore dell’amore di Gesù Cristo”. Evocando il venticinquesimo anniversario della nascita dell’Associazione delle Conferenze Episcopali dell’Africa Centrale e il cinquantenario delle Conferenze episcopali di Congo, Rwanda e Burundi, padre Ferdinand Banga, segretario generale dell’Aceac, ha ricordato una scena emblematica: “Durante la messa conclusiva alo stadio dei Martiri di Kinshasa, migliaia di fedeli, politici, poliziotti e religiosi si sono tenuti per mano”. E’ un gesto che ci ricorda la “necessaria corresponsabilità di tutti nel garantire una regione più unita e pacifica”. “Siamo tutti costruttori e protettori della pace e della riconciliazione tra i popoli. (T.C.)







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