La “Madonna col Bambino” su cartonetto di Michelangelo in esposizione a Roma
Fino al 10 gennaio è in esposizione ai Musei Capitolini di Roma uno dei disegni più
enigmatici di Michelangelo Buonarroti: la “Madonna col Bambino” su cartonetto, del
1525 circa. L’opera, esposta al pubblico solo in rarissime occasioni, arriva direttamente
da Casa Buonarroti a Firenze. Claudio Cavallaro ha intervistato la dottoressa
Pina Ragionieri, direttrice del museo fiorentino.
R. – Questo
cartonetto è fatto su due fogli congiunti tra di loro, per cui è di dimensioni piuttosto
grandi. In questo spazio si staglia la Madonna disegnata a matita, ma il bambino –
che è fortemente sbozzato e molto plastico e anche molto robusto, come bambinetto
– sta attaccato al seno della Madonna. Questa è una Madonna che dà il latte e non
guarda il bambino. Chi verrà a vedere questa opera, vedrà che il bambino ha una tecnica
molto mista, anche con colore e con acquerella ture, e questo è dovuto non soltanto
all’artista, ma al fatto che questi fogli restavano a lungo nelle botteghe e molto
probabilmente, sul corpo di questo bambino c’è l’esercitazione di qualche allievo.
D.
– I critici d’arte sono d’accordo nel ritenere quest’opera molto difficile ed enigmatica.
Lei cosa può dirci?
R. – Come sempre dobbiamo fare
con Michelangelo, dobbiamo andare al di là della forma, al di là della tecnica e capire
il contenuto spirituale. C’è una mamma che non riesce a concludere il rapporto d’amore
con il bambino perché è sempre tesa, con lo sguardo sempre perduto nel presagio della
Passione, delle future sventure. E questo è una specie di filo che collega tutte le
Madri con Bambino fatte da Michelangelo, fin dalla meravigliosa “Pietà” vaticana,
poi alle “Pietà” straziate della vecchiaia.
D. –
Quest’opera contiene anche uno dei famosi pentimenti di Michelangelo …
R.
– Quelli che si chiamano in termine tecnico “pentimento”, sono delle cancellature
poi fatte in altro modo. Una di queste, per esempio, vede il dito della mamma volto
verso il figlio. Poi Michelangelo lo cancella e sopra ci fa questa madre che guarda,
appunto, verso un futuro di lutto.
D. – Qual era
il rapporto di Michelangelo con il sentimento religioso?
R.
– Michelangelo è sempre stato molto religioso ma con gli anni, poi, il sentimento
religioso si mescola sempre più ai presagi di morte; sente, però, una religione vera,
insomma, sua, intima che era alla base anche della sua arte. Quel fatto della Madonna
che soffre con il bimbo in collo, che soffre la Passione è un tipo di misticismo molto
profondo e molto personale.