Il cardinale Bertone alla messa per i 400 anni dalla fondazione della Biblioteca Ambrosiana
L’Immacolata Concezione e il cardinale Federico Borromeo, fondatore della Biblioteca
Ambrosiana, sono le due figure al centro della riflessione del cardinale segretario
di Stato Tarcisio Bertone che stamani nel Duomo di Milano ha celebrato la Santa Messa
per ricordare i 400 anni dalla nascita della prestigiosa istituzione culturale, la
seconda Biblioteca aperta al pubblico in Europa. E’ proprio la solennità dell’Immacolata
Concezione che dà lo spunto al cardinale Bertone per spiegare la straordinarietà di
Maria. Donna piena di grazia “scelta al di là di ogni merito umano” perché diventasse
la madre di Gesù, illuminata di amore per Dio, “un amore di predilezione che l’ha
preservata immune da ogni ombra di peccato, di difetto, di contaminazione morale”.
“In una parola – ha spiegato il porporato - colmandola di grazia, Dio ha voluto fare
di Maria la creatura perfetta, così che potesse diventare la Madre degna dell’Uomo
perfetto, del modello supremo e insuperabile di ogni perfezione, il Figlio suo e Signore
nostro Gesù Cristo”. E’ l’Immacolata a ricomporre la frattura tra l’uomo e Dio dopo
il peccato originale, “in Gesù Cristo nato da Colei che è la ‘piena di grazia’ – ha
aggiunto il cardinale Bertone - Dio è di nuovo con noi e lo è in maniera compiuta
e definitiva”. E’ Maria, “Immacolata fin dal suo concepimento, immune dal peccato
originale”, la “prima e perfetta realizzazione” del modello che è Gesù Cristo, il
Figlio di Dio fatto uomo, “il quale ha condiviso la nostra condizione in tutto – ha
continuato il segretario di Stato - tranne che nel peccato”. “La persona umana vera
e realizzata – ha aggiunto - è quella che vive un rapporto positivo con Dio, e non
quella senza Dio, o contro Dio!” Pertanto la piena realizzazione della nostra umanità
passa attraverso il respingimento del peccato e il ricorso alla grazia di Dio “per
vincerlo dentro di noi e fuori di noi”. “In questo impegno di fedeltà al Vangelo e
di resistenza al male – ha evidenziato il cardinale Bertone - possiamo contare sull’intercessione
della Vergine Immacolata, la ‘piena di grazia’, che per prima si è ‘rallegrata’ per
l’opera di salvezza nella quale Dio, con il suo immenso amore misericordioso, ha voluto
coinvolgerci”. Portando la benedizione e la spirituale vicinanza del Papa, il porporato
ha ricordato il cardinale Federico Borromeo, cugino di San Carlo e fondatore della
Biblioteca Ambrosiana l’8 dicembre del 1609. Ne ha poi richiamato le intenzioni facendone
un “luogo di promozione della cultura, delle scienze, delle arti, e al tempo stesso
di approfondimento delle ragioni della fede cristiana, ad onore e gloria di Dio”.
Un avvenimento senz’altro culturale ma anche religioso perché “la Biblioteca Ambrosiana
ha contribuito a tenere vivi nel vasto mondo della cultura l’annuncio e la promozione
della Verità”. Il cardinale ha poi ricordato la fondazione dell’Accademia Ambrosiana
che richiama “una dimensione importante dell’evangelizzazione”. “La Chiesa – ha aggiunto
- non ha paura di confrontarsi con l’ampio spettro del sapere umano, sia a livello
cronologico (dall’antichità fino ai nostri giorni), sia a livello geografico (fino
agli estremi confini della terra, per usare un’espressione del Nuovo Testamento),
sempre disponibile al dialogo, proprio perché consapevole della propria identità spirituale
e culturale”. Infine il porporato ha messo in evidenza una corrispondenza di fatti
come la volontà del cardinale Borromeo di porre la Biblioteca sotto la protezione
materna di Maria e, chiamandola Ambrosiana, ha fatto riferimento a Sant’Ambrogio,
patrono della città, di cui ieri la Chiesa ha ricordato la memoria liturgica. (A
cura di Benedetta Capelli)