2009-12-07 16:14:21

Iran. Nuove proteste dell'opposizione: scontri a Teheran


A Teheran sono in corso scontri dentro e fuori l’Università. Secondo testimoni, le forze di sicurezza iraniane hanno usato lacrimogeni e sparato in aria per disperdere alcuni dimostranti. Almeno una donna sarebbe stata ferita alla testa. Il servizio di Fausta Speranza:RealAudioMP3

Scontri dentro l'Università di Teheran e fuori, su varie piazze intorno all'ateneo. Gli incidenti più gravi sembra siano in corso sulla Piazza Vali Asr, ma anche dalla Piazza Enghelab giungono notizie di scontri tra forze di sicurezza e manifestanti. All'interno dell'Università ad affrontarsi – sembra duramente – sono gli studenti dell'opposizione e quelli membri dei Basiji, le milizie dei volontari islamici. Stesse scene sono segnalate all'ateneo scientifico più prestigioso dell'Iran, Ateneo Sharif. Era un appuntamento annunciato: oggi è la 'giornata dello studente', celebrata ogni anno ufficialmente dal regime. La polizia già da ieri ha minacciato di rispondere duramente in particolare se gli studenti uscissero dall’Università per manifestare per le strade. Da parte sua, il dipartimento per la stampa estera del Ministero della Cultura ha vietato ai corrispondenti stranieri residenti a Teheran di seguire da vicino quanto accade: possono raccontare solo dai loro uffici. Forze di sicurezza sono state dislocate in maniera massiccia anche in altri punti dell'area centrale di Teheran, specialmente sulla Piazza Haft Tir, da dove nei mesi scorsi sono partiti cortei dell'opposizione. Moltissimi gli agenti in borghese. Ieri, il leader dell'opposizione Mussavi ha affermato che il movimento riformista iraniano che si oppone al presidente Ahmadinejad è ancora vivo nonostante la repressione in atto da mesi.

 
Pakistan
È di cinque morti e 49 feriti il bilancio provvisorio di un attentato compiuto da un kamikaze davanti all'edificio che ospita vari tribunali a Peshawar, città del Pakistan nord-occidentale. Gli addetti alla sicurezza hanno provato a fermare il kamikaze che stava cercando di introdursi nel palazzo, ma non sono riusciti ad evitare l’esplosione. Un’altra esplosione è avvenuta a Quetta, località della Provincia della Frontiera del nord-ovest (Nwfp) al confine con l'Afghanistan, a causa di una motocicletta-bomba, causando il ferimento di almeno cinque persone.

Grecia
Decine di feriti e contusi, soprattutto tra gli agenti, e 350 fermi ad Atene e dintorni per gli scontri di ieri tra la polizia ed alcuni manifestanti, durante la commemorazione dell'uccisione dello studente Alexandros Grigoropoulos. Oggi saranno processati per direttissima i cinque anarchici italiani, quattro uomini e una donna, fermati sabato ad Atene e accusati di violenza contro pubblico ufficiale e di aver partecipato alla distruzione di auto della polizia. Il partito di estrema sinistra “Syriza” ha accusato il ministro dell'Ordine pubblico, Michalis Chrisochoidis, di “militarizzare il conflitto” per l'uso eccessivo della forza da parte della polizia. Si sono verificate inoltre altre manifestazioni per chiedere “la liberazione immediata di tutti coloro che sono stati arrestati a Keratsini”, sobborgo della capitale dove sabato si è verificata l’irruzione della polizia in un centro sociale: arrestate alcune decine di persone.

Romania
Dopo lo spoglio del 99% dei voti, il sindaco di Sibiu Klaus Johannis, sostenuto per l'incarico di premier dai socialdemocratici e liberali, lascia la gara e riconosce la vittoria del presidente in carica Traian Basescu, sostenuto dal Partito democratico-liberale. Ieri sera, due sondaggi commissionati da tv private in contrasto con Basescu, indicavano un vantaggio di circa il 2% per Geoana, che subito aveva celebrato la vittoria assieme ai liberali che lo avevano sostenuto. Basescu è indicato ora al 50,37% e Geoana al 49,6%. Membri dell’opposizione socialdemocratica denunciano brogli e annunciano contestazioni.

Fallito il tentativo di eleggere il presidente in Moldova: si va a nuove elezioni
È fallito il secondo ed ultimo tentativo del parlamento moldavo di eleggere il nuovo presidente, per il quale c'era l'unica candidatura di Marian Lupu. I comunisti sono infatti usciti dall'aula impedendo alla maggioranza liberale di incassare gli altri otto voti necessari all'elezione del Capo dello Stato. Il Parlamento sarà sciolto e saranno convocate nuove elezioni, prorogando il clima di incertezza e di crisi che accompagna ormai dalla scorsa primavera la Moldova, la più piccola delle ex repubbliche sovietiche e la più povera dell'Europa.

Arrestate decine di persone dell’opposizione a Khartoum
Arrestati alcuni membri del principale partito di opposizione sudanese, il Sudan People's Liberation movement (SPLM). E’ avvenuto a Khartoum. Il servizio di Chiara Pileri:RealAudioMP3

La dimostrazione, indetta per la riforma delle elezioni nazionali e per il referendum pro-indipendenza sarebbe stata considerata illegale dalle autorità di governo dopo un incontro del comitato di sicurezza, sulla base del fatto che non aveva ottenuto l’autorizzazione. Fra gli arrestati vi sono il segretario generale del partito per la Liberazione del Popolo del Sudan, Pagan Amun, ed il suo vice Yassir Arman. Anche altri esponenti dell'opposizione sono stati fermati: sembra siano una settantina ma non ci sono conferme. Secondo i promotori non serviva alcun permesso per esercitare il diritto costituzionale di manifestare in piazza, in quanto la legge prevede solo una notifica alle autorità. Intanto nel sud, a Juba, manifestanti hanno appiccato il fuoco alla sede del partito del presidente, riferiscono responsabili del governo del sud-Sudan. L'Splm non trova un'intesa con il Partito del Congresso Nazionale del presidente Omar el-Bechir sulle riforme democratiche in vista delle elezioni dell'aprile 2010 - il primo scrutinio multipartito da 24 anni - e sulla legge relativa al referendum del 2011 sulla secessione del sud del Sudan. Le due questioni sono aspetti cruciali dell'accordo che nel 2005 ha messo fine alla guerra civile tra il nord ed il sud del Paese. Oggi è l'ultimo giorno utile per l’iscrizione dei votanti per le elezioni (regionali, legislative e presidenziali), e le autorità di Khartoum hanno deciso la chiusura delle scuole e degli uffici per facilitare tale operazione agli elettori.

 
Filippine
Uomini armati sostenitori del clan del governatore provinciale Andal Ampatuan, coinvolto nel massacro del 23 novembre nella provincia di Maguindanao (sud), da allora sotto legge marziale, hanno avuto scontri a fuoco con le forze di sicurezza. Lo ha annunciato un responsabile governativo. Il clan del governatore Andal Ampatuan Sr, alla guida della provincia di Maguindanao dal 2001, è accusato di essere responsabile del massacro di 57 civili, parenti di un rivale politico e un gruppo di giornalisti.

Russia: bandiere a mezz’asta per le vittime dell’incendio a Perm
Proclamato in Russia lutto nazionale per le 112 vittime - tutte tra i 20 e i 45 anni - dell'incendio che sabato notte è divampato in un night club di Perm, sugli Urali, a causa dell'uso di fuochi d'artificio. Sono in programma oggi i funerali delle vittime. La polizia ha arrestato per responsabilità colpose quattro persone, tutte collegate al locale, da tempo fuori norma. Le polemiche non mancano, la stampa russa denuncia infatti l'irresponsabilità delle autorità, che non aveva provveduto a chiudere il locale dopo il riscontro di evidenti violazioni della normativa anti incendio. Il bilancio delle vittime è circa quattro volte più grande di quello del recente attentato al treno Nievski Express. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza e Chiara Pileri)

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 341

 
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