Il Papa: nell'Immacolata contempliamo il riflesso della Bellezza che salva il mondo
Domani, 8 dicembre, Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria,
il Papa presiederà l’Angelus alle 12.00 in Piazza San Pietro. Nel pomeriggio, alle
16.00, si recherà in Piazza di Spagna per il tradizionale Atto di venerazione all’Immacolata.
“In Maria Immacolata – ha sottolineato Benedetto XVI – noi contempliamo il riflesso
della Bellezza che salva il mondo: la bellezza di Dio che risplende sul volto di Cristo”.
Il servizio di Sergio Centofanti.
(Canto all’Immacolata)
Maria
– ricorda il Papa - è una “Madre che ha condiviso le quotidiane fatiche di ogni donna
e mamma di famiglia”, ma è una madre del tutto singolare, prescelta da Dio per generare
il suo Figlio unigenito: per questo è stata “preservata da ogni macchia di peccato”:
“Possiamo
domandarci: perché, tra tutte le donne, Dio ha scelto proprio Maria di Nazaret? La
risposta è nascosta nel mistero insondabile della divina volontà. Tuttavia c’è una
ragione che il Vangelo pone in evidenza: la sua umiltà. Lo sottolinea bene Dante Alighieri
nell’ultimo Canto del Paradiso: ‘Vergine Madre, figlia del tuo Figlio, / umile ed
alta più che creatura, / termine fisso d’eterno consiglio’ … Sì, Dio è stato attratto
dall’umiltà di Maria, che ha trovato grazia ai suoi occhi (cfr Lc 1,30). (Angelus,
8 dicembre 2006)
Il mistero dell’Immacolata Concezione
di Maria – spiega il Papa - ci ricorda due verità fondamentali della nostra fede:
il peccato originale e la vittoria su di esso della grazia di Cristo. “L’esistenza
di quello che la Chiesa chiama ‘peccato originale’ – rileva - è purtroppo di un’evidenza
schiacciante, se solo guardiamo intorno a noi e prima di tutto dentro di noi. L’esperienza
del male è infatti così consistente, da imporsi da sé e da suscitare in noi la domanda:
…se Dio, che è Bontà assoluta, ha creato tutto, da dove viene il male?”:
“Dio
ha creato tutto per l’esistenza, in particolare ha creato l’essere umano a propria
immagine; non ha creato la morte, ma questa è entrata nel mondo per invidia del diavolo
(cfr Sap 1,13-14; 2,23-24) il quale, ribellatosi a Dio, ha attirato nell’inganno anche
gli uomini, inducendoli alla ribellione. E’ il dramma della libertà, che Dio accetta
fino in fondo per amore, promettendo però che ci sarà un figlio di donna che schiaccerà
la testa all’antico serpente (Gn 3,15)”. (Angelus, 8 dicembre 2008)
Maria
è la donna che ha detto “sì” al bene e “no” al male. Di qui la preghiera del Papa
all’Immacolata:
“Dacci il coraggio di dire ‘no’
agli inganni del potere, del denaro, del piacere; ai guadagni disonesti, alla corruzione
e all’ipocrisia, all’egoismo e alla violenza. ‘No’ al Maligno, principe ingannatore
di questo mondo. ‘Sì’ a Cristo, che distrugge la potenza del male con l’onnipotenza
dell’amore. Noi sappiamo che solo cuori convertiti all’Amore, che è Dio, possono costruire
un futuro migliore per tutti”. (Piazza di Spagna, 8 dicembre 2006)
Eppure
il peccato, la trasgressione, il male, sembrano attirare di più del bene. Anzi – nota
il Papa – una persona che non pecca può apparire addirittura noiosa. Così, dopo la
preghiera all’Immacolata, Benedetto XVI lancia un accorato appello all’uomo perché,
come ha fatto Maria di Nazareth, si abbandoni al Dio dell’amore: "Abbi
il coraggio di osare con Dio! Provaci! Non aver paura di Lui! Abbi il coraggio di
rischiare con la fede! Abbi il coraggio di rischiare con la bontà! Abbi il coraggio
di rischiare con il cuore puro! Compromettiti con Dio, allora vedrai che proprio con
ciò la tua vita diventa ampia ed illuminata, non noiosa, ma piena di infinite sorprese,
perché la bontà infinita di Dio non si esaurisce mai!". (Omelia, 8 dicembre 2005)