Il cardinale Tettamanzi: sereno di fronte agli attacchi di esponenti della Lega
“Contempliamo il volto di Cristo vedendolo riflesso in quello del vescovo Ambrogio”.
E’ uno dei passaggi dell’omelia del cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano,
in occasione della Santa Messa celebrata stamani nella Basilica di Sant’Ambrogio.
Prendendo spunto dall’odierna festività, il porporato ha incentrato la sua meditazione
sull’immagine del “buon pastore” riflessa proprio nella figura del santo. Ambrogio
fu pastore della Chiesa di Milano e seppe farsi “specchio limpido e fedele di Gesù”.
Il cardinale Tettamanzi ha poi ricordato quanto scriveva Sant’Ambrogio a proposito
del “singolarissimo rapporto di conoscenza e di amore che esiste tra il pastore e
le pecore”, “nella premura del buon pastore nei riguardi della centesima pecora”,
l’unica del gregge andata smarrita. Un interesse che evidenzia l’importanza della
salvezza di chi va errando. Un rapporto che, secondo l’arcivescovo di Milano, trova
“la radice profonda, il segreto che ne spiega tutta la preziosità e la bellezza, e
insieme tutta la gioia che ne deriva, nel dono totale di Cristo sulla croce, nella
sua redenzione”. “Questo rapporto personale della singola pecora con Gesù – ha proseguito
il cardinale Tettamanzi - conduce il cristiano ad una preghiera confidenziale, da
cuore a cuore, con la gioia intima di poter dare del ‘tu’– nella forma più intensa
e vibrante – al proprio Signore”. Preghiera ma anche slancio nell’accogliere da Gesù
stesso “i doni di grazia e gli impegni che ci sono dati per vivere da autentici discepoli
del Signore”. Ricordando l’Anno Sacerdotale in corso, il porporato ha parlato della
capacità di Sant’Ambrogio di tratteggiare “la fisionomia pastorale propria dei vescovi”,
la loro cura e la custodia del gregge, proteggendolo “dagli assalti delle bestie spirituali”.
Un vigilare – ha aggiunto – che è “un aspetto della sua missione evangelizzatrice,
del suo compito di far risplendere la luce di Cristo, di pascere le pecore con la
dottrina, la verità del Signore”. In definitiva è proprio il Signore Gesù, il buon
pastore, il loro modello di vita. Al termine dell’omelia, il cardinale Tettamanzi
ha rivolto un invito a pregare per la serenità e la responsabilità dei vescovi e dei
presbiteri della Chiesa ambrosiana. “Serenità – ha aggiunto - perché Gesù non è solo
un modello quanto mai affascinante di vita, ma anche la sorgente inesauribile di grazia
e di forza per ogni suo ministro; e insieme responsabilità, perché di fronte alla
propria coscienza e all’intero popolo di Dio il ministro è chiamato a mostrare sul
proprio volto i lineamenti di amore e di santità che – ha concluso - splendono sul
volto di Cristo Signore, il buon pastore che offre la vita per noi”. Alla fine della
messa, l’arcivescovo di Milano, avvicinato dai giornalisti, ha detto di essere sereno
in merito agli attacchi venuti da alcuni esponenti della Lega. “In questo momento
– ha aggiunto il cardinale Tettamanzi - riscopro il dono della libertà che trova
radice e forza nella responsabilità”. (A cura di Benedetta Capelli)