Padre Daniel Cizimya, sacerdote congolese, è stato ucciso nella notte tra sabato e
domenica da uomini armati introdottisi nel presbiterio della sua parrocchia a Kabare,
quindici chilometri da Bukavu, nel distretto nordorientale del Sud-Kivu. Lo ha riferito
all’agenzia Misna padre Justin Nkinzi, della locale Commissione diocesana Giustizia
e Pace. Padre Cizimya, nato a Kabare 51 anni fa, è stato ucciso da una o due pallottole
sparate a distanza riavvicinata; pochi oggetti, senza particolare valore, sono stati
portati via dagli assassini, che sono fuggiti. Il clero locale è sotto shock dinanzi
all’ennesimo atto di violenza contro esponenti religiosi nella regione, in preda a
un ritorno dell’insicurezza denunciato da più parti. “Nonostante le intimidazioni,
sappiamo che i nostri villaggi ci appartengono, li dobbiamo proteggere e imparare
a viverci. Nonostante tutto, dobbiamo avere coraggio” ha scritto in un messaggio mons.
Pierre Bulambo Lunanga, vicario generale di Bukavu, denunciando il dilagare di una
“cultura di banalizzazione della vita e d’impunità”. L’uccisione di padre Daniel ha
suscitato tensioni a Kabare: in un eccesso di rabbia, ieri una folla di abitanti ha
intercettato un veicolo con a bordo tre individui sospettati di essere collegati con
la morte del prete; nell’intervento armato delle forze dell’ordine, giunte sul posto
per placare i tafferugli, una persona è stata uccisa e diverse altre sono state ferite.
(V.V.)