Il Papa all’Angelus: la Conferenza Onu sul clima si impegni per i poveri e le generazioni
future. E, nella seconda domenica d'Avvento, sottolinea che la Chiesa ha continuamente
bisogno di purificarsi
All’Angelus in Piazza San Pietro, nella seconda domenica di Avvento, il pensiero del
Papa va alla Conferenza dell’Onu sui cambiamenti climatici, che si aprirà domani a
Copenaghen. Il Papa chiede alla comunità internazionale un impegno soprattutto in
favore dei poveri e delle generazioni future. Commentando il brano evangelico di oggi,
il Papa ha quindi ribadito la centralità della Parola di Dio nella storia dell’uomo.
Ha inoltre rammentato che il peccato insidia sempre i membri della Chiesa, che ha
dunque bisogno continuamente di purificarsi. Infine, un appello per le famiglie numerose.
Il servizio di Alessandro Gisotti:
“Individuare
azioni rispettose della creazione e promotrici di uno sviluppo solidale, fondato sulla
dignità della persona umana e orientato al bene comune”: è l’auspicio di Benedetto
XVI alla vigilia dell’apertura della Conferenza dell’Onu sui cambiamenti climatici.
All’Angelus, il Papa si rivolge alla comunità internazionale, affinché affronti concretamente
il fenomeno del riscaldamento globale: “La salvaguardia del
creato postula l’adozione di stili di vita sobri e responsabili, soprattutto verso
i poveri e le generazioni future. In questa prospettiva, per garantire pieno successo
alla Conferenza, invito tutte le persone di buona volontà a rispettare le leggi poste
da Dio nella natura e a riscoprire la dimensione morale della vita umana”. Prima
dell’appello per la Conferenza di Copenaghen, il Papa si è soffermato sulla liturgia
della seconda domenica d’Avvento che “punta il riflettore su Giovanni Battista”, il
precursore del Messia. L’evangelista Luca, annota il Pontefice, “traccia con grande
precisione le coordinate spazio-temporali della sua predicazione”. Un fatto, rileva,
che attira la nostra attenzione: “Evidentemente l’Evangelista
vuole avvertire chi legge o ascolta che il Vangelo non è una leggenda, ma il racconto
di una storia vera, che Gesù di Nazaret è un personaggio storico inserito in quel
preciso contesto". Il secondo elemento degno di nota, ha detto il
Papa, è che, dopo questa ampia introduzione storica, il soggetto diventa “la Parola
di Dio”, presentata come “una forza che scende dall’alto e si posa su Giovanni il
Battista”. Evento, questo, sul quale il Pontefice ha offerto la sua riflessione, riprendendo
uno scritto di Sant’Ambrogio di cui domani ricorre la memoria liturgica: “La
Parola di Dio è il soggetto che muove la storia, ispira i profeti, prepara la via
del Messia, convoca la Chiesa. Gesù stesso è la Parola divina che si è fatta carne
nel grembo verginale di Maria: in Lui Dio si è rivelato pienamente, ci ha detto e
dato tutto, aprendoci i tesori della sua verità e della sua misericordia. Prosegue
ancora Sant’Ambrogio nel suo commento: “Discese dunque la Parola, affinché la terra,
che prima era un deserto, producesse i suoi frutti per noi”. Di
qui, ha rivolto il pensiero alla Vergine Maria, "primizia della Chiesa", "giardino
di Dio sulla Terra": “Ma, mentre Maria è l’Immacolata – così la celebreremo
dopodomani –, la Chiesa ha continuamente bisogno di purificarsi, perché il peccato
insidia tutti i suoi membri. Nella Chiesa è sempre in atto una lotta tra il deserto
e il giardino, tra il peccato che inaridisce la terra e la grazia che la irriga perché
produca frutti abbondanti di santità". Il Papa ha
dunque chiesto ai fedeli di pregare, affinché la Madre del Signore “ci aiuti, in questo
tempo di Avvento”, a “raddrizzare” le nostre vie, “lasciandoci guidare dalla Parola
di Dio”. Al momento dei saluti ai pellegrini, che hanno gremito Piazza San Pietro,
parlando in francese ha salutato i responsabili della Comunità Sant’Egidio che stanno
riflettendo sulle questioni legate alla terza età. In polacco, ha ringraziato quanti
in Polonia e all’estero pregano per la “Chiesa dell’Est che sta rinascendo”. Quindi,
salutando i fedeli italiani ha rivolto un pensiero speciale all’“Associazione nazionale
famiglie numerose”, che ha per motto “Più bimbi, più futuro”: “Cari
amici, prego per voi, perché la Provvidenza vi accompagni sempre in mezzo alle gioie
e alle difficoltà, ed auspico che si sviluppino dovunque efficaci politiche di sostegno
alle famiglie, specialmente a quelle con più figli”.