Bolivia e Romania al voto per scegliere i rispettivi presidenti
Bolivia oggi al voto per le elezioni generali convocate per scegliere il presidente
del Paese e gli oltre 160 deputati della nuova Assemblea legislativa. Sembra scontata
la rielezione per Evo Morales, favorito sui suoi sfidanti. Per la prima volta, i boliviani
residenti all’estero potranno votare. Il servizio di Francesca Ambrogetti:
Corsa alla
rielezione senza ostacoli per Evo Morales, il primo presidente indio dell’America
Latina. Si vota oggi in Bolivia in un clima sereno con un record di oltre cinque milioni
di aventi diritto. Si prevede che l’affluenza alle urne sarà tra le più alte della
storia del Paese, tra i più poveri del Continente latinoamericano. Un Paese che spera
in un rilancio dell’economia attraverso l’industrializzazione. Esercito e polizia
hanno mobilitato oltre 50 mila uomini per controllare la giornata elettorale che è
incominciata senza incidenti. Secondo i sondaggi, l’intenzione di voto per il presidente
è del 52%, ma esponenti del partito al governo "Movimento al socialismo" prevedono
per il loro leader un appoggio ancora più vasto. Praticamente nulle le possibilità
del principale oppositore, l’ex militare di destra Manfred Reyes Villa: nessun sondaggio
gli attribuisce più del 20%. Si vota anche per i 130 deputati e 30 senatori dell’Assemblea
plurinazionale, il nome del Parlamento secondo la nuova Costituzione che, in vigore
dall’inizio dell’anno, ha consentito ad Evo Morales di partecipare ad un nuovo turno
elettorale. Il presidente spera di ottenere una maggioranza che gli consenta di affrontare
le sfide dei prossimi quattro anni: la più difficile è la storica e profonda esclusione
sociale di un vasto settore della popolazione. Una situazione che l’ex dirigente “cocalero”,
giunto alla più alta carica dello Stato, conosce bene.
Romania-elezioni Giornata
di consultazioni anche in Romania. Più di 18 milioni di cittadini dovranno scegliere
il nuovo presidente nel ballottaggio che vede contrapposti il capo dello Stato in
carica Basescu e il candidato socialdemocratico Geoana. Il servizio di Giuseppe
D’Amato:
Ballottaggio
storico in corso in Romania, il primo dopo l’adesione del Paese all’Unione Europea
e giusto a 20 anni dalla fine del regime di Ceausescu. A contendersi la presidenza,
il capo dello Stato uscente, Troian Basescu, ed il socialdemocratico Mircea Geoana.
I sondaggi della vigilia sono discordanti tra loro e prevedono un arrivo in volata.
Negli ultimi giorni di campagna elettorale è stato registrato un forte recupero di
Basescu, nonostante Geoana abbia stretto un’alleanza con il candidato giunto terzo
il 22 novembre scorso. Al primo turno il presidente uscente ha ottenuto il 32,44%
delle preferenze, mentre l’ex ministro degli Esteri il 31,15%. I seggi sono stati
aperti alle 6 ore italiana e si chiuderanno alle 20. Si prevede un’alta affluenza.
I primi risultati in nottata, quelli ufficiali domani mattina. Il programma del liberale
Basescu propone l’accelerazione delle riforme e la riduzione delle spese pubbliche;
mentre quello di Geoana il ritorno alla stabilità e la pacificazione della politica
nazionale dopo anni di contrapposizioni. Ambedue i candidati spingono per una più
effettiva lotta alla corruzione ed alla povertà. Il vincitore dovrà affidare rapidamente
l’incarico di formare il governo ad un nuovo primo ministro. Lo scontro politico ha
portato poi al blocco di una trance di un prestito già accordato dal Fondo Monetario
Internazionale per un valore totale di 20 miliardi di euro. La Romania è uno dei Paesi
dell’Europa centrale che più è stato colpito dalla recessione internazionale.
Isole
Comore-elezioni Si vota anche nelle Isole Comore dove circa 360mila elettori
sono chiamati a rinnovare l’Assemblea Nazionale in carica per i prossimi 5 anni. Sono
33 i parlamentari che verranno scelti, ma 9 di essi saranno nominati dai Consigli
di ciascuna delle tre isole che compongono l’arcipelago. La campagna elettorale è
ruotata intorno al presidente Ahmed Abdallah Mohamed Sambi che ha più volte espresso
l’intenzione di prolungare il mandato presidenziale da 4 a 5 anni. Un’affermazione
del suo partito potrebbe assicurargli la proroga dell’incarico di un altro anno.
Iran-nucleare Si
riaccende la tensione tra l’Iran e la comunità internazionale. La Guida suprema Ali
Khamenei ha accusato gli Stati Uniti e la Gran Bretagna di avere montato una “propaganda”
contro il programma nucleare della Repubblica islamica, al quale - ha detto il leader
religioso - non si rinuncerà. Intanto in vista della manifestazione di domani per
la “Giornata dello Studente”, il governo – temendo nuove proteste da parte dell’opposizione
– ha deciso la sospensione degli accrediti per i giornalisti stranieri residenti in
Iran. La Giornata vuole ricordare l’uccisione, avvenuta il 7 dicembre 1953, di tre
giovani universitari da parte della polizia in occasione delle proteste per la visita
dell’allora vice presidente americano Richard Nixon.
Afghanistan-cronaca Dopo
la decisione della Nato di aumentare la presenza di truppe in Afghanistan, continua
la violenza sul terreno. Ieri un militare americano è stato ucciso dall’esplosione
di una bomba nell’est del Paese asiatico. Con quest’ultima perdita sale a 301 il numero
delle vittime statunitensi a Kabul dall’inizio dell’anno.
Medio Oriente-Netanyahu Sono
state rafforzate le misure di sicurezza intorno al premier israeliano Benyamin Netanyahu
dopo le dure proteste dei coloni contro il congelamento dei loro insediamenti per
i prossimi dieci mesi in Cisgiordania. Intanto, per mercoledì è prevista una manifestazione
di protesta del movimento dei coloni accanto alla residenza di Netanyahu a Gerusalemme.
Fonti di stampa hanno poi riferito che quattro medici francesi avrebbero visitato
la settimana scorsa il soldato Ghilad Shalit, prigioniero di Hamas a Gaza dal 2006.
Il padre del giovane però non ha confermato la notizia.
Grecia-manifestazione Alta
tensione ad Atene, in Grecia, nel primo anniversario della morte di Alexis Grigoropoulos,
il 15enne ucciso dalla polizia durante le proteste contro la riforma dell’università
cui seguirono violenti scontri di piazza. Almeno 6mila agenti vigileranno sul corteo
ma già sono 162 gli arresti effettuati tra militanti anarchici e della sinistra estrema,
tra di loro 5 italiani. Il governo socialista di Papandreou ha minacciato la linea
dura contro qualsiasi manifestazione di violenza.
Italia-Mafia Importante
colpo contro la Mafia. Ieri le autorità italiane hanno arrestato rispettivamente a
Palermo e a Milano due boss di "Cosa Nostra": Gianni Nicchi e Gaetano Fidanzati. Il
premier Berlusconi ha parlato della “migliore risposta a tutte le calunnie rivolte
al governo che - ha aggiunto - ha fatto più di tutti contro la criminalità organizzata”.
“La Mafia – ha proseguito il presidente del Consiglio – è un fenomeno pericoloso,
da estirpare”. Per il ministro dell’Interno Maroni ora l’obiettivo è il superlatitante
Matteo Messina Denaro per il quale “il cerchio si sta stringendo”.
Italia-No
B-day Cifre divergenti sul corteo “No B-day” che si è svolto ieri a Roma. Secondo
gli organizzatori della manifestazione - nata spontaneamente su Internet per chiedere
le dimissioni del premier italiano Silvio Berlusconi - un milione di persone avrebbe
partecipato all’evento. Novantamila presenze, invece, per la Questura. Diversi leader
politici dell’opposizione hanno preso parte all’iniziativa anche se non c’è stata
un’adesione ufficiale dei partiti di minoranza.
Guinea-Giunta militare Fonti
ufficiali hanno riferito che il capo della Giunta militare al potere in Guinea, il
capitano Moussa Dadis Camara, è fuori pericolo dopo un intervento al quale è stato
sottoposto nell’ospedale militare di Rabat, in Marocco, dove è ricoverato. Camara
era stato gravemente ferito da uno dei suoi luogotenenti nel corso di una sparatoria
costata la vita a due persone. Secondo la Giunta Militare, si è trattato di un colpo
di Stato. (Panoramica internazionale a cura di Benedetta Capelli) Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 340 E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
sito www.radiovaticana.org/italiano.