2009-12-06 15:06:25

Bolivia e Romania al voto per scegliere i rispettivi presidenti


Bolivia oggi al voto per le elezioni generali convocate per scegliere il presidente del Paese e gli oltre 160 deputati della nuova Assemblea legislativa. Sembra scontata la rielezione per Evo Morales, favorito sui suoi sfidanti. Per la prima volta, i boliviani residenti all’estero potranno votare. Il servizio di Francesca Ambrogetti:RealAudioMP3

Corsa alla rielezione senza ostacoli per Evo Morales, il primo presidente indio dell’America Latina. Si vota oggi in Bolivia in un clima sereno con un record di oltre cinque milioni di aventi diritto. Si prevede che l’affluenza alle urne sarà tra le più alte della storia del Paese, tra i più poveri del Continente latinoamericano. Un Paese che spera in un rilancio dell’economia attraverso l’industrializzazione. Esercito e polizia hanno mobilitato oltre 50 mila uomini per controllare la giornata elettorale che è incominciata senza incidenti. Secondo i sondaggi, l’intenzione di voto per il presidente è del 52%, ma esponenti del partito al governo "Movimento al socialismo" prevedono per il loro leader un appoggio ancora più vasto. Praticamente nulle le possibilità del principale oppositore, l’ex militare di destra Manfred Reyes Villa: nessun sondaggio gli attribuisce più del 20%. Si vota anche per i 130 deputati e 30 senatori dell’Assemblea plurinazionale, il nome del Parlamento secondo la nuova Costituzione che, in vigore dall’inizio dell’anno, ha consentito ad Evo Morales di partecipare ad un nuovo turno elettorale. Il presidente spera di ottenere una maggioranza che gli consenta di affrontare le sfide dei prossimi quattro anni: la più difficile è la storica e profonda esclusione sociale di un vasto settore della popolazione. Una situazione che l’ex dirigente “cocalero”, giunto alla più alta carica dello Stato, conosce bene.

Romania-elezioni
Giornata di consultazioni anche in Romania. Più di 18 milioni di cittadini dovranno scegliere il nuovo presidente nel ballottaggio che vede contrapposti il capo dello Stato in carica Basescu e il candidato socialdemocratico Geoana. Il servizio di Giuseppe D’Amato:RealAudioMP3

Ballottaggio storico in corso in Romania, il primo dopo l’adesione del Paese all’Unione Europea e giusto a 20 anni dalla fine del regime di Ceausescu. A contendersi la presidenza, il capo dello Stato uscente, Troian Basescu, ed il socialdemocratico Mircea Geoana. I sondaggi della vigilia sono discordanti tra loro e prevedono un arrivo in volata. Negli ultimi giorni di campagna elettorale è stato registrato un forte recupero di Basescu, nonostante Geoana abbia stretto un’alleanza con il candidato giunto terzo il 22 novembre scorso. Al primo turno il presidente uscente ha ottenuto il 32,44% delle preferenze, mentre l’ex ministro degli Esteri il 31,15%. I seggi sono stati aperti alle 6 ore italiana e si chiuderanno alle 20. Si prevede un’alta affluenza. I primi risultati in nottata, quelli ufficiali domani mattina. Il programma del liberale Basescu propone l’accelerazione delle riforme e la riduzione delle spese pubbliche; mentre quello di Geoana il ritorno alla stabilità e la pacificazione della politica nazionale dopo anni di contrapposizioni. Ambedue i candidati spingono per una più effettiva lotta alla corruzione ed alla povertà. Il vincitore dovrà affidare rapidamente l’incarico di formare il governo ad un nuovo primo ministro. Lo scontro politico ha portato poi al blocco di una trance di un prestito già accordato dal Fondo Monetario Internazionale per un valore totale di 20 miliardi di euro. La Romania è uno dei Paesi dell’Europa centrale che più è stato colpito dalla recessione internazionale.

Isole Comore-elezioni
Si vota anche nelle Isole Comore dove circa 360mila elettori sono chiamati a rinnovare l’Assemblea Nazionale in carica per i prossimi 5 anni. Sono 33 i parlamentari che verranno scelti, ma 9 di essi saranno nominati dai Consigli di ciascuna delle tre isole che compongono l’arcipelago. La campagna elettorale è ruotata intorno al presidente Ahmed Abdallah Mohamed Sambi che ha più volte espresso l’intenzione di prolungare il mandato presidenziale da 4 a 5 anni. Un’affermazione del suo partito potrebbe assicurargli la proroga dell’incarico di un altro anno.

Iran-nucleare
Si riaccende la tensione tra l’Iran e la comunità internazionale. La Guida suprema Ali Khamenei ha accusato gli Stati Uniti e la Gran Bretagna di avere montato una “propaganda” contro il programma nucleare della Repubblica islamica, al quale - ha detto il leader religioso - non si rinuncerà. Intanto in vista della manifestazione di domani per la “Giornata dello Studente”, il governo – temendo nuove proteste da parte dell’opposizione – ha deciso la sospensione degli accrediti per i giornalisti stranieri residenti in Iran. La Giornata vuole ricordare l’uccisione, avvenuta il 7 dicembre 1953, di tre giovani universitari da parte della polizia in occasione delle proteste per la visita dell’allora vice presidente americano Richard Nixon.

Afghanistan-cronaca
Dopo la decisione della Nato di aumentare la presenza di truppe in Afghanistan, continua la violenza sul terreno. Ieri un militare americano è stato ucciso dall’esplosione di una bomba nell’est del Paese asiatico. Con quest’ultima perdita sale a 301 il numero delle vittime statunitensi a Kabul dall’inizio dell’anno.

Medio Oriente-Netanyahu
Sono state rafforzate le misure di sicurezza intorno al premier israeliano Benyamin Netanyahu dopo le dure proteste dei coloni contro il congelamento dei loro insediamenti per i prossimi dieci mesi in Cisgiordania. Intanto, per mercoledì è prevista una manifestazione di protesta del movimento dei coloni accanto alla residenza di Netanyahu a Gerusalemme. Fonti di stampa hanno poi riferito che quattro medici francesi avrebbero visitato la settimana scorsa il soldato Ghilad Shalit, prigioniero di Hamas a Gaza dal 2006. Il padre del giovane però non ha confermato la notizia.

Grecia-manifestazione
Alta tensione ad Atene, in Grecia, nel primo anniversario della morte di Alexis Grigoropoulos, il 15enne ucciso dalla polizia durante le proteste contro la riforma dell’università cui seguirono violenti scontri di piazza. Almeno 6mila agenti vigileranno sul corteo ma già sono 162 gli arresti effettuati tra militanti anarchici e della sinistra estrema, tra di loro 5 italiani. Il governo socialista di Papandreou ha minacciato la linea dura contro qualsiasi manifestazione di violenza.

Italia-Mafia
Importante colpo contro la Mafia. Ieri le autorità italiane hanno arrestato rispettivamente a Palermo e a Milano due boss di "Cosa Nostra": Gianni Nicchi e Gaetano Fidanzati. Il premier Berlusconi ha parlato della “migliore risposta a tutte le calunnie rivolte al governo che - ha aggiunto - ha fatto più di tutti contro la criminalità organizzata”. “La Mafia – ha proseguito il presidente del Consiglio – è un fenomeno pericoloso, da estirpare”. Per il ministro dell’Interno Maroni ora l’obiettivo è il superlatitante Matteo Messina Denaro per il quale “il cerchio si sta stringendo”.

Italia-No B-day
Cifre divergenti sul corteo “No B-day” che si è svolto ieri a Roma. Secondo gli organizzatori della manifestazione - nata spontaneamente su Internet per chiedere le dimissioni del premier italiano Silvio Berlusconi - un milione di persone avrebbe partecipato all’evento. Novantamila presenze, invece, per la Questura. Diversi leader politici dell’opposizione hanno preso parte all’iniziativa anche se non c’è stata un’adesione ufficiale dei partiti di minoranza.

Guinea-Giunta militare
Fonti ufficiali hanno riferito che il capo della Giunta militare al potere in Guinea, il capitano Moussa Dadis Camara, è fuori pericolo dopo un intervento al quale è stato sottoposto nell’ospedale militare di Rabat, in Marocco, dove è ricoverato. Camara era stato gravemente ferito da uno dei suoi luogotenenti nel corso di una sparatoria costata la vita a due persone. Secondo la Giunta Militare, si è trattato di un colpo di Stato. (Panoramica internazionale a cura di Benedetta Capelli)
 Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 340
 
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