2009-12-04 15:39:13

L’amministratore apostolico di Mogadiscio: bloccare i flussi di armi in Somalia


“La comunità internazionale deve passare dalle dichiarazioni di principio ai fatti: occorre uno sforzo coordinato, soprattutto da parte di Onu, Unione Africana, Lega Araba, Lega Islamica e Igad”: è quanto afferma all’agenzia Fides mons. Giorgio Bertin, vescovo di Gibuti e amministratore apostolico di Mogadiscio, capitale della Somalia, dove ieri in un attentato sono rimasti uccisi 3 ministri del governo di transizione. Questo ulteriore atto di violenza avviene nel momento in cui gli Shebaab, la milizia islamista legata ad Al Qaida, continua a conquistare terreno. Il governo di transizione somalo, appoggiato dalla missione dell’Unione Africana in Somalia appare sempre più debole. “La comunità internazionale – spiega mons. Bertin - ha avviato un’operazione per contrastare la pirateria sul mare, ma occorre intervenire a terra, dove i pirati hanno le loro basi. Allo stesso modo, occorre uno sforzo maggiore per aiutare il governo di transizione che è riconosciuto a livello internazionale, iniziando con il bloccare i flussi di armi, di finanziamenti e di uomini che giungono agli Shebaab”. Rispetto a pochi anni fa – osserva poi il vescovo di Gibuti - la situazione è cambiata, con l’insinuarsi dell’islamismo radicale. Ma questo non significa che il sistema dei clan sia scomparso. Alcuni capi clan hanno ‘cambiato casacca’, indossando quella dell’islam radicale, ma al di sotto di questa permangono le vecchie logiche dei clan. “Anche lo scontro tra gli Shebaab e l’ Hisbul Islam – sottolinea mons. Bertin - aveva una componente clanica, perché nascondeva la lotta tra due sottoclan di uno dei più importanti clan somali”. “Il problema è che mentre a Gibuti si discuteva per formare il governo, in Somalia gli Shabaab conquistavano con la forza il territorio”. Ma secondo l’amministratore apostolico di Mogadiscio non hanno conquistato il cuore e la mente dei somali. “La popolazione ha accettato la loro presenza perché assicurano un minimo di ordine, ma non è una convinta sostenitrice del loro progetto”. (A.L.)







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