Il dolore della Chiesa congolese per i naufragi nel lago di Mai Ndombe
Il vescovo di Inongo, mons. Philippe Nkiere Kena, denuncia in un accorato appello
“l’indifferenza dei dirigenti politici di fronte alla miseria della popolazione del
lago Mai Ndombe e la strumentalizzazione politica degli ultimi tragici fatti”. Il
presule si riferisce al naufragio dello scorso 25 novembre di un’imbarcazione della
Sosider (Società di sfruttamento delle foreste) dovuto alle condizioni avverse del
tempo e al sovraccarico. Secondo un bilancio, ancora provvisorio, sono morte 52 persone.
Ma l’incidente della scorsa settimana è solo l’ultimo di una lunga serie: nel corso
degli anni - spiega mons. Philippe Nkiere Kena - sono decedute centinaia di persone
costrette a viaggiare “in condizioni disumane a bordo di imbarcazioni adibite al solo
trasporto di legno”. In assenza di una rete di trasporto fluviale adeguata, monsignor
Nkiere Kena si chiede “cosa stia facendo il governo per garantire la libera circolazione
delle persone e dei beni in condizioni di totale sicurezza”. Proseguono, infine, le
ricerche e l’indagine di una delegazione governativa e parlamentare per fare la luce
sulle responsabilità nel naufragio del battello della Sosider. Alle popolazioni -
ricorda l'agenzia Misna - sono stati consegnati aiuti di emergenza, soprattutto medicinali
e coperte. (A.L.)