2009-12-02 15:22:22

25 anni fa la tragedia di Bhopal


Sebbene le autorità indiane abbiano smentito che la fabbrica di pesticidi di Bhopal continui ancora ad inquinare le falde acquifere, come indicato da un recente rapporto, non possono negare le conseguenze ancora visibili nei superstiti della tragedia successa 25 ani fa: la notte tra il 2 e il 3 dicembre 1984 decine di migliaia di abitanti di Bhopal, una città dell’India centrale, furono contaminati da 40 tonnellate di isocianato di metile, fuoriuscite da una cisterna dell’impianto degli Union Carbide, società statunitense che ora fa parte del colosso Dawn Chemical. Nel giro di pochi giorni la nube tossica, di cui non è mai stata rivelata l’esatta composizione, uccise dalle 7 alle 10 mila persone. Altri 15 mila morirono negli anni successivi, ma oggi un numero enorme non precisato soffre ancora di malformazioni congenite, tumori ed altre malattie croniche agli occhi, sangue ai polmoni. Secondo Amnesty International, oltre 100 mila persone, che vivono nelle vicinanze del sito, hanno subito danni irreversibili alla salute. Bhopal insomma uccide ancora, e poco o nulla ha fatto il governo indiano per aiutare i sopravvissuti o per risanare il sito dai veleni. Secondo uno studio reso noto ieri per l’anniversario dell’incidente, e condotto da un centro studi di Delhi, sulla base di campioni di acqua prelevati in un raggio di 3 km dalla fabbrica, le falde acquifere contengono ancora una concentrazione di pesticidi almeno 40 volte superiore allo standard. (Da New Delhi, Maria Grazia Coggiola)RealAudioMP3







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