Mini-sito di Medici Senza Frontiere sulla lotta all'Aids in Sudafrica
In occasione dell'odierna Giornata Mondiale per la lotta all’Aids 2009, Medici Senza
Frontiere (Msf) lancia un mini-sito dedicato all’Aids in Sudafrica dove vengono raccontate
le storie della gente di Khayelitsha, alla periferia di Città del Capo, sieropositiva
o malata di Aids, e il modo in cui le loro vite sono cambiate in seguito all’introduzione
della terapia antiretrovirale e alla cura contro la tubercolosi. E’ interessante leggere
le loro storie, - riferisce l'agenzia Fides - le loro speranze e i loro sogni, mentre
lottano contro la povertà, l'emarginazione e il pregiudizio. Nelle strade di Khayelitsha,
una baraccopoli in continua crescita, immersa nella povertà della periferia di Città
del Capo, circola un detto: “Vivere con l’Hiv, morire con la tubercolosi”, che riassume
la vita in questa zona, in cui una persona su tre è sieropositiva e le infezioni derivanti
dal virus Hiv rappresentano la principale causa di morte. In Sudafrica 5,5 milioni
di persone, ovvero più di ogni altro Paese al mondo, convive con il virus Hiv o con
l’Aids. Sebbene si tratti del maggior numero di persone al mondo sottoposte alla terapia
antiretrovirale (circa 850mila), ce ne sono altrettanti milioni che non possono accedere
ai farmaci salvavita di cui hanno bisogno, perché sono troppo cari o semplicemente
non disponibili. Tutto questo provoca più di 350mila decessi all’anno in Sud Africa.
Il virus attacca il sistema immunitario rendendo l’individuo vulnerabile a malattie
infettive come la tubercolosi, che si diffonde facilmente grazie alle pessime condizioni
di vita della popolazione di Khayelitsha. Fin dalle prime cure contro l’Hiv/Aids a
Khayelitsha, risalenti a 10 anni fa, Medici Senza Frontiere, in collaborazione con
il Ministero della Sanità sudafricano, ha sottoposto 13mila pazienti alla terapia
antiretrovirale e sviluppato un modo efficace di combattere la battaglia contro la
duplice epidemia mortale. Attraverso l’integrazione delle terapie contro l’Hiv e contro
la tubercolosi, nella clinica di Ubuntu, dove ogni anno più di 6mila pazienti affetti
da Hiv e tubercolosi, i pazienti ricevono cure migliori e i medici sono in grado di
gestire meglio le loro condizioni. (R.P.)