2009-12-01 14:58:35

Il cardinale Tauran in visita in Indonesia: segnali incoraggianti per il dialogo interreligioso


Si avvia a conclusione la visita in Indonesia del cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, su invito dei presuli indonesiani. La visita del poporato è stata contrassegnata da incontri religiosi ed accademici con le diverse istanze musulmane del Paese e da momenti di raduno con la comunità cattolica indonesiana. Alla vigilia della fine del viaggio, il cardinale Jean-Louis Tauran traccia un primo bilancio al microfono di Romilda Ferrauto:RealAudioMP3

R. – Je dirais qu’il était très positive…
Posso dire che è stata una visita molto positiva nella misura in cui ho potuto anzitutto incoraggiare i vescovi e i sacerdoti a continuare il loro impegno nel dialogo interreligioso. Ciò è certamente facilitato dal fatto che la filosofia politica, se così si può dire, della società e dei responsabili indonesiani si basa sul principio che armonizza le diversità nell’unità, proprio perché l’Indonesia è un Paese caratterizzato da una grande varietà non soltanto geografica, ma anche etnica e religiosa. Nel corso della mia visita ho avuto la possibilità di parlare in tre università, un’università cattolica e due musulmane. In queste occasioni ho potuto constatare un grande desiderio degli studenti di progredire nel dialogo. Questa mattina ho anche avuto una colazione di lavoro con il ministro degli Esteri ed un certo numero di diplomatici, affrontando il tema del dialogo interreligioso ed anche in questa occasione ho potuto sentire un grande interesse affinché questo dialogo non sia soltanto teorico, ma sia soprattutto concreto. Qui c’è un’armonia reale e tutti sono d’accordo nell’affermare che la priorità è quella dell’educazione, vedere cioè cosa abbiamo in comune e come poter collaborare insieme per il bene della società. Io stesso ho proposto ai vescovi un’iniziativa molto concreta, affinché durante l’anno liturgico una domenica venga dedicata al dialogo interreligioso in modo tale da sensibilizzare i fedeli alla necessità di dialogare con gli altri credenti. Anche nei miei contatti con le personalità accademiche e politiche ho ugualmente insistito sulla necessità, forse, anche di rivedere i nostri testi di storia nelle scuole e nelle università in modo da cambiare un poco il corso delle cose.
 
D. – Possiamo dire, allora, che una tale visita era davvero necessaria in un Paese come l’Indonesia?
 R. – Voilà, il est nécessaire et je dirais…
Direi che era necessaria e posso dire che si è svolta in un clima di grande disponibilità intellettuale e spirituale. Tornerò, quindi, a Roma contento e soddisfatto. Evidentemente ora sono i vescovi e i sacerdoti – e su questo ho veramente molto insistito – che dovranno continuare su questa strada, dicendo che il dialogo interreligioso non viene fatto a Roma in Via della Conciliazione, ma nelle Chiese locali e a livello di comunità locali.







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