Dubai World annuncia trattative per la ristrutturazione del debito: apertura in rialzo
per le Borse europee e Wall Street
Le Borse del Golfo hanno aperto la giornata in forte ribasso per il dodicesimo giorno
consecutivo. Intanto, la società degli Emirati Arabi Dubai World è in trattative “costruttive”
con le banche per la ristrutturazione del debito di 26 miliardi di dollari. L'annuncio
fa segnare dei rialzi nelle Borse europee e a Wall Street. Il processo di ristrutturazione
- spiega Dubai World in una nota - “comprenderà diverse fasi, fra le quali la valutazione
delle opzioni in campo, come la cessione di beni”. Eventuali dismissioni potrebbero
farsi sentire a New York, dove a Dubai World fanno capo importanti proprietà. L'annuncio
dell'avvio delle trattative arriva dopo che il governo di Dubai ha fatto sapere che
non ha garantito il debito della holding statale, alle prese con passività per 59
miliardi di dollari, ma ha rimandato ai creditori la responsabilità di ristrutturare
il debito del colosso in crisi. Luca Collodi ha intervistato Maurizio Dallocchio,
docente di Finanza aziendale all’Università Bocconi di Milano:
R. - L’origine
fondamentale di questo ulteriore momento di crisi è stata l’incapacità dello Stato
di Dubai di far fronte ai suoi debiti contratti con una serie di istituzioni internazionali,
fra le quali sicuramente importantissime le banche. Ora, il nervo scoperto generato
recentemente, negli ultimi 18-24 mesi, da parte della crisi del subprime è
ancora molto delicato e l’effetto di contagio - ovvero, sia il fatto che tutti i mercati
internazionali reagiscano con paura, sia che mettano in campo delle reazioni anche
estreme - è davvero dietro l’angolo. Fa piacere riscontrare che negli ultimi giorni,
da venerdì scorso ad oggi, non ci sono state reazioni di vero e proprio panico. Va
detto, però, chela dimensione di questa crisi è molto limitata:
i 60 miliardi di dollari - cifra che fa impallidire ciascuno di noi - nella dimensione
dei mercati finanziari globali è veramente poca cosa. Si pensi che il programma che
il governo americano ha messo in campo agli inizi di quest’anno solo per salvare le
banche americane si aggirava intorno a qualcosa come 900 miliardi di dollari. In ogni
caso, quello che spaventa è che la finanza non ha ancora probabilmente manifestato
tutti i suoi veri danni, tutti i danni che sono realmente in capo alle famiglie, alle
organizzazioni internazionali, alle imprese: è questo ciò che ci deve far veramente
riflettere. L’ingordigia della finanza ha portato adei risultati che ancora oggi
non sono stati portati tutti all’incasso e in ogni caso non sono ancora tutti completamente
percepiti, trasparenti. D. - La finanza, di fatto, sembra ancora
andare senza limiti, si fanno ancora speculazioni a mani basse… R.
- Io ho la sensazione che non sia possibile modificare le regole del gioco nel breve
periodo. Il sistema si deve prima riprendere e poi lo dobbiamo riformare profondamente. Pakistan:
ucciso in un attentato suicida un deputato pakistano Nella Valle pakistana
dello Swat, a Kabal, un attentatore suicida ha ucciso Shamsher Ali Khan, deputato
dell'Assemblea della Provincia della frontiera del nord-ovest (Nwfp), assieme al fratello
del deputato, ferendo inoltre sette persone. Secondo una prima ricostruzione dell'attacco,
l'uomo con indosso un giubbotto imbottito di esplosivo si è lanciato contro l'ingresso
della residenza di Khan. L'area di Kabal si trova ad appena un chilometro dalla zona
di Imam Dehri, roccaforte del leader dei talebani pakistani, Maulana Fazllullah. Mesi
fa le forze di sicurezza interne hanno condotto un’offensiva nello Swat per allontanare
i talebani che ne avevano il controllo. Il bilancio è stato di un centinaia di estremisti
uccisi e altrettanti arrestati.
Il ministro degli Esteri iraniano condanna
la risoluzione dell’Aiea Il ministro degli Esteri iraniano, Manuchehr Mottaki,
è tornato oggi a condannare la risoluzione del programma nucleare di Teheran, approvata
venerdì scorso dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), che chiede
alla Repubblica islamica di chiudere l'impianto nucleare in via di sviluppo a Fordo,
vicino la città di Qom. In risposta, l’Iran ha annunciato di volere costruire dieci
nuovi impianti nucleari, esprimendo rincrescimento nei confronti di tutti i Paesi
dell'Aiea che hanno votato in favore della risoluzione. La Russia, che finora con
la Cina ha frenato prese di posizione troppo dure nei confronti dell'Iran, ha fatto
sapere di essere "seriamente preoccupata".
Iran: Teheran conferma arresto
dei cinque velisti britannici Il capo di gabinetto del presidente iraniano,
Mahmoud Ahmadinejad, ha confermato l'arresto dei cinque velisti britannici arrestati
nel Golfo con l'accusa di essere entrati con il loro yacht in acque territoriali iraniane.
I cinque erano stati intercettati dalla Marina iraniana il 25 novembre scorso, mentre
erano a bordo del loro yacht da gara durante una regata dal Barhein a Dubai. L'imbarcazione,
dotata di un apparecchio satellitare, potrebbe essere finita "inavvertitamente" in
acque iraniane, a causa di un guasto dell'elica. Un comandante delle Guardie della
rivoluzione iraniane ha aggiunto che è dovere del corpo d'elite contrapporsi a "forze
straniere" nell'area strategica del Golfo. Gli arresti potrebbero acuire le tensioni
tra Teheran e Londra: la Gran Bretagna è tra le potenze occidentali coinvolte da tempo
in una disputa con l'Iran sulle sue ambizioni nucleari. Ma il ministro degli Esteri
britannico, David Miliband, ha detto che i diplomatici britannici sono in stretto
contatto con le autorità iraniane e che si augura che la questione venga risolta "rapidamente".
Trasferiti
in Italia ed in Francia detenuti di Guantanamo Sono arrivati in Italia, nella
tarda serata di ieri, due tunisini provenienti dal carcere statunitense di Guantanamo,
a Cuba. I detenuti sono accusati di terrorismo e l'Italia ne aveva chiesto l'estradizione.
Anche in Francia è arrivato oggi un uomo algerino in precedenza detenuto nello stesso
campo di prigionia. L'uomo era uno dei cinque cittadini algerini arrestati in Bosnia
Herzegovina alla fine del 2001: lo scorso 20 novembre, un giudice federale statunitense
ne aveva ordinato la liberazione. Il governo di Parigi tiene a precisare che questa
decisione sostiene la disposizione del presidente Obama sulla chiusura del carcere
di Guantanamo.
Disoccupazione in Italia a livelli record Sono oltre
due milioni i disoccupati in Italia: è il dato record reso noto oggi dall’Istat. Preoccupa
soprattutto la disoccupazione giovanile, che sfiora il 27%. Cifre non meno pesanti
anche nell’eurozona: il numero dei senza lavoro cresce soprattutto in Spagna e Lettonia.
Per il direttore del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn, l’economia
è in ripresa, ma è troppo presto per parlare di un’uscita generale. Il servizio di
Cecilia Seppia: La
disoccupazione in Italia sale a livelli record, e il numero dei senza lavoro, per
la prima volta dal marzo del 2004, sfonda la soglia dei due milioni. E’ questo il
dato allarmante reso noto dall’Istat, che mette in evidenza come alla base di questa
brusca impennata ci siano ancora gli effetti della crisi economica. A ottobre di quest’anno,
il tasso di disoccupazione è salito all'8% dal 7,8% di settembre, un aumento del 2%
che, tradotto, significa 39 mila persone senza lavoro nell’arco di 30 giorni, 236
mila invece se si guarda l’aumento su base annua. Sorprende però una particolarità:
dietro l'accelerazione del ritmo di crescita della disoccupazione, e a fronte di un’occupazione
per lo più stabile, ci sarebbe - secondo l’Istat - l’aumento della tendenza a cercare
lavoro. Dato questo che riguarda prevalentemente l’universo delle donne e quello dei
giovani, penalizzati da contratti a progetto o tempo determinato. Laura
Sabbadini, direttore centrale Istat: “Noi abbiamo
un certo numero di persone che non hanno lavoro. Non tutte sono disoccupate: vengono
considerate disoccupate nel momento in cui lo cercano. Questo vuol dire che più persone
cercano attivamente lavoro. Si tratta di un dato particolarmente evidente nella componente
giovanile. Il tasso di disoccupazione fra i giovani sta crescendo dall’inizio dell’anno,
fin da gennaio, e si è attestato al 26,9 per cento, cioè tre volte più elevato di
quelloa complessivo. In particolare, quando parliamo di disoccupazione giovanile parlaimo
di una fascia tra 15 e 24 anni. Quello che va detto è che la componente giovanile
è stata particolarmente colpita dalla crisi, proprio perché era la componente più
coinvolta nell’ambito dei contratti a tempo determinato, che hanno visto una diminuzione
molto accentuata nei mesi della crisi”. Una conferma alle stime
Istat arriva dall’Ufficio statistico europeo, secondo il quale tutti i Paesi dell’area
euro su base annua hanno registrato un aumento della disoccupazione. Il tasso
più basso di crescita è stato registrato in Germania (dal 7,1% al 7,5%), seguito dall’Austria,
mentre quello più alto è in Lettonia (dal 9,1% al 20,9%) e Spagna. Dunque, come afferma
il direttore dell’Fmi, Strauss Khann, l'economia mondiale si trova sulla "cuspide
della ripresa", ma - specialmente per quanto riguarda le economie avanzate - le stime
rimangono altamente incerte e l’occupazione continua a risentirne. All’Onu
comincia l’esame del caso Kossovo La Corte internazionale di Giustizia, che
per conto dell'Onu regola le controversie tra Stati, ha cominciato questa mattina
all'Aja ad esaminare la legalità della dichiarazione unilaterale di indipendenza del
Kosovo dalla Serbia. Il parere della Corte arriverà dopo alcuni mesi. Il Kosovo ha
proclamato la propria indipendenza il 17 febbraio del 2008. Ad oggi, sono 63 i Paesi
che lo hanno riconosciuto come Stato indipendente. La Serbia si è tuttavia sempre
opposta alla secessione ritenendola contraria al diritto internazionale, e per questo
ha voluto portare il caso davanti alla Corte internazionale di Giustizia.
Giappone:
tassi fermi a 0,1% Prestiti al tasso dello 0,1% indirizzati alle banche commerciali:
sono questi gli interventi previsti per arginare la deflazione, limitare la speculazione
sui cambi e frenare la corsa dello yen. Il primo ministro giapponese, Yukio Hatoyama,
ha espresso giudizi positivi sui provvedimenti presi dalla Bank of Japan (BoJ) per
agevolare ancora di più le condizioni monetarie. “Anche se lieve, la tendenza deflazionistica
è in aumento e abbiamo bisogno di rivitalizzare l'economia”, ha commentato.
Rilancio
di trattative per un accordo tra Mercosur e UE I quattro Paesi del Mercosur
(Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay) e i due europei (Portogallo e Spagna) aderenti
al Vertice iberamericano si sono pronunciati oggi a Estoril, in Portogallo, per un
rilancio delle trattative fra il blocco commerciale sudamericano e l'Ue, avviate nel
1999 ma "in sonno" da cinque anni. Dopo una riunione a margine del Vertice iberamericano
di Estoril, i sei Paesi si sono pronunciati in una dichiarazione congiunta per una
“rapida ripresa dei negoziati” in vista di “un accordo equilibrato e ambizioso fra
Ue e Mercosur”. La Spagna ha indicato che considererà il rilancio delle relazioni
fra l'Europa e l'America Latina una priorità del suo semestre di presidenza dei 27
dal primo gennaio prossimo.
Berlusconi in Bielorussia: critiche dall’opposizione
locale e dall’opposizione italiana Il premier italiano, Silvio Berlusconi,
ha concluso la sua visita in Bielorussia, la prima di un leader occidentale da quasi
quindici anni, che ha sollevato le critiche dell'opposizione bielorussa, ma anche
di quella italiana. Il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, è stato accusato
di violazione dei diritti fondamentali e di brogli elettorali. Lo scorso aprile, Lukashenko
venne a Roma grazie al fatto che l'Ue, a seguito di alcune aperture, gli aveva sospeso
il blocco del visto. Proprio ieri, il parlamento bielorusso ha concesso maggiori libertà
ai partiti nelle elezioni. In Italia, il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini, si
è detto “sbigottito” perché Berlusconi ha parlato dell’apprezzamento per Lukashenko
da parte della popolazione e ha chiesto al presidente del Consiglio di riferire in
parlamento per spiegare “la nuova linea di politica estera italiana”.
Honduras:
i sostenitori di Zelaya manifestano nella capitale “Il popolo è con te!” hanno
gridato centinaia di sostenitori dell'ex presidente di sinistra dell'Honduras, Manuel
Zelaya, deposto da un golpe lo scorso giugno, durante un vivace corteo nella capitale
dell’Honduras, Tegucigalpa. I manifestanti si sono uniti per protestare contro l'elezione
presidenziale di domenica, che giudicano illegittima, sfilando davanti all'ambasciata
del Brasile, dove Zelaya si è rifugiato da più di due mesi.
Sri Lanka Il
governo dello Sri Lanka ha autorizzato 128 mila profughi Tamil ad “uscire ed entrare
liberamente” dai campi nel nord del Paese dove erano stati raccolti a maggio, alla
fine del conflitto con l'Esercito di liberazione delle Tigri Tamil (Ltte). Lo riferiscono
i media a Colombo. Secondo le prime informazioni raccolte nei cosiddetti "campi del
benessere", dove i Tamil erano in realtà obbligati a risiedere, sotto sorveglianza
dell'esercito, in attesa di controlli sulla loro posizione, non vi sono state oggi
fughe di massa. Solo in seimila, secondo alcune fonti, sono definitivamente partiti
nelle prime ore del via libera, anche perchè molti profughi hanno perso tutto quello
che avevano nelle zone dove operava la guerriglia Tamil. Ad un certo punto, il numero
dei profughi interni Tamil aveva raggiunto le 250 mila unità. Ogni famiglia che lascerà
i campi riceverà generi di prima necessità da parte dell'Unicef e una somma di denaro
dal governo, che spera di completare l”'operazione ritorno” dei profughi nelle loro
case entro il 31 gennaio. Le difficili condizioni di vita dei profughi interni hanno
creato tensioni fra le autorità cingalesi e gli organismi di assistenza internazionali
e dell'Onu, al punto che Colombo aveva espulso in settembre il portavoce dell'Unicef,
James Elder. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza e Chiara Pileri) Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 335 E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
sito www.radiovaticana.org/italiano.