Sant'Andrea. Il Papa: ci insegni a seguire Gesù con prontezza e a parlare con entusiasmo
di Lui agli altri
Oggi dunque la Chiesa festeggia Sant’Andrea Apostolo. Il Papa gli ha dedicato una
catechesi durante l’udienza generale del 14 giugno 2006. Ce ne parla Sergio Centofanti.
Andrea è
il fratello minore di San Pietro: proprio a causa del rapporto fraterno tra questi
due Apostoli – afferma Benedetto XVI – “la Chiesa di Roma e la Chiesa di Costantinopoli
si sentono tra loro in modo speciale Chiese sorelle”. Per sottolineare questo rapporto,
Paolo VI restituì nel 1964 la reliquia di Sant’Andrea, fino ad allora custodita nella
Basilica Vaticana, al vescovo metropolita ortodosso della città di Patrasso in Grecia,
dove secondo la tradizione l'Apostolo venne crocifisso.
Il
Papa ricorda che è stato Andrea a seguire per primo Gesù (per questo la Chiesa bizantina
lo appella col nome di Protoclito, che significa “primo chiamato”) ed è stato lui
a condurre dal Maestro il fratello maggiore, Pietro, dicendo in modo perentorio: “
Abbiamo trovato il Messia”. Ma Andrea è anche il discepolo delle domande: non teme
per esempio di chiedere a Gesù come cinque pani e due pesci possano sfamare tanta
gente; poi, al Signore che parla della distruzione del Tempio di Gerusalemme, chiede
quando ciò avverrà. Le risposte di Gesù non sono mai scontate:
“Dalla
vicenda possiamo dedurre che non dobbiamo temere di porre domande a Gesù, ma al tempo
stesso dobbiamo essere pronti ad accogliere gli insegnamenti, anche sorprendenti e
difficili, che Egli ci offre”.
Andrea – rileva
il Papa – è un uomo che cerca e che vuole conoscere più da vicino la realtà di Gesù.
E’ un uomo di speranza che porta agli altri la fede noncurante dei pericoli. E mentre
Pietro va a Roma, Andrea annuncia Cristo tra i greci. I due fratelli che avevano seguito
subito e senza indugi il Maestro al suo invito a diventare pescatori di uomini, muoiono
come lui in Croce. Quella di Andrea è a forma di “X”, detta per questo Croce di Sant’Andrea.
Secondo un’antica tradizione l’Apostolo, poco prima di morire, la chiama Croce beata,
perché prima di lui, ha portato Cristo:
“Noi dobbiamo
imparare di qui una lezione molto importante: le nostre croci acquistano valore se
considerate e accolte come parte della croce di Cristo, se raggiunte dal riverbero
della sua luce. Soltanto da quella Croce anche le nostre sofferenze vengono nobilitate
e acquistano il loro vero senso”.
Quindi il Papa
conclude: “L'apostolo Andrea, dunque, ci insegni
a seguire Gesù con prontezza (cfr Mt 4,20; Mc 1,18), a parlare con entusiasmo di Lui
a quanti incontriamo, e soprattutto a coltivare con Lui un rapporto di vera familiarità,
ben coscienti che solo in Lui possiamo trovare il senso ultimo della nostra vita e
della nostra morte”.