L’impegno di Missio Austria per le vittime dell’Aids
“L’Aids è una piaga terribile. Soprattutto per quanto riguarda gli orfani dell’Aids
la sfida non è soltanto l’assistenza medica ma soprattutto dobbiamo cercare di dare
un senso alla vita, troppo spesso breve, di questi bambini. La gioia di vivere di
questi bambini malati ci insegna il fine ultimo della nostra vita: amare ed essere
amati!” afferma mons. Leo-M. Maasburg, direttore nazionale di Missio Austria in una
dichiarazione inviata all’agenzia Fides in vista della Giornata mondiale contro l’Aids
di domani. I Paesi più colpiti dalla pandemia sono i Paesi in via di sviluppo: il
98% dei morti per Aids si registra infatti nei paesi del sud del mondo. Missio Austria
vuole attirare l’attenzione soprattutto sulle gravi conseguenze della pandemia per
i bambini, creare una consapevolezza delle ragioni e dei contesti, mostrare possibilità
concrete di soluzione. Missio Austria sostiene da anni progetti per la cura dei malati
di Aids, per l’aiuto alle vedove e agli orfani, e soprattutto per curare anche gli
aspetti psico-sociali e spirituali collegati a questa malattia. “Siamo quasi gli unici
ad aiutare le madri malate di Aids e i loro bambini” dice padre John Phuong Dinh Toai,
camilliano di 33 anni, che su richiesta dell’arcivescovo vietnamita di Thanh-Pho Ho
Chi Minh, il cardinale Jean-Baptiste Pham Minh Man, gestisce un orfanotrofio per bambini
con genitori affetti di Aids o che sono già morti per la malattia. Nel paese asiatico
l’Aids è un argomento di cui non si parla, e chi ne è colpito si trova ai margini
della società. Andreas Thonhauser, redattore capo della rivista missionaria edita
da Missio Austria “Alle Welt”, ha raccolto la testimonianza di questo giovane sacerdote
che ospita attualmente nella struttura da lui gestita insieme a diversi collaboratori,
60 bambini, mentre altri 300 vengono seguiti nelle loro famiglie. “Cerchiamo di far
stare i bambini il più a lungo con i loro genitori” dice padre John, che aveva quasi
finito gli studi di medicina quando ha sentito la vocazione e il desiderio di dare
qualcosa in più, oltre all’aiuto medico: “Il mio più grande desiderio era, e lo è
ancora, di servire gli uomini, di servire Dio e di portare Cristo agli uomini”. Cosi
padre John accompagna anche i bambini che nell’orfanotrofio si trovano a doversi confrontare
con la morte: “Abbiamo raccolti molti dei nostri bambini dalla strada. Cerchiamo di
dare loro una vita degna ma anche una morte dignitosa”. In ogni caso con la sua presenza
padre John vuole cambiare in bene la realtà degli orfani di Aids e regalare ai bambini,
con la sua disponibilità verso di loro, una esistenza dignitosa. (R.P.)