L'attività della Caritas peruviana a sostegno di poveri, emarginati e terremotati
La Caritas del Perù ha pubblicato il suo Bilancio Sociale per l'anno 2008, che riporta
i risultati della gestione ai sensi delle norme di responsabilità sociale e dei risultati
delle partnership con imprese private, amministrazioni locali ed altri organismi nazionali
ed internazionali. Con la presentazione di questo Bilancio Sociale, la Caritas del
Perù rende conto, in modo trasparente, delle iniziative per lo sviluppo umano integrale
in partnership con 79 aziende, 34 enti pubblici e 36 agenzie di cooperazione: ciò
ha consentito di eseguire un bilancio di oltre 80 milioni di "nuovi soles" (27,7 milioni
di dollari americani). Il 50% delle organizzazioni partner della Caritas del Perù
sono aziende private. Grazie al contributo dei suoi soci, nel 2008 la Caritas del
Perú ha sostenuto più di 684.860 peruviani. Inoltre ha trasferito delle pratiche già
avviate ai governi distrettuali, provinciali e regionali in 12 dipartimenti; ha continuato
nel lavoro di ricostruzione delle zone colpite dal terremoto del 2007 e ha ristrutturato
14 istituti scolastici. Jorge Lafosse, Segretario Generale della Caritas del Perù,
ha osservato che "negli ultimi anni, la nostra istituzione è passata dall'essere solo
una organizzazione di aiuti a diventare un'istituzione che sollecita, esegue e controlla
i progetti per la promozione umana integrale, lo sviluppo e la lotta contro la povertà,
nei 24 dipartimenti del Perù. Questo viene fatto secondo quattro linee di azione:
lo sviluppo sociale, economico e produttivo, la microfinanza, e l’assistenza umanitaria”.
L’importanza sociale di questa attività che viene dalla Chiesa, si avverte nelle parole
del Presidente della Caritas del Perù, Mons. Miguel Irizar Campos, Vescovo di Callao:
“In questo anno passato abbiamo rafforzato la nostra convinzione che la promozione
integrale dei partecipanti ai nostri programmi e progetti avrà successo solo nella
misura in cui essi saranno gli artefici della loro storia e della loro crescita personale
e comunitaria. Allo stesso tempo, questa consapevolezza è ciò che ci ha incoraggiati
a svolgere un ruolo importante come istituzione di coordinamento degli sforzi in favore
del bene comune, dei diversi settori in cui noi lavoriamo: società civile, imprese,
agenzie di cooperazione e lo Stato, nella loro realtà nazionale, regionale e locale.”
(R.P.)