Incontro a Fiesole per la Giornata di solidarietà con il popolo palestinese
Alla vigilia della Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese
indetta dall’Onu, che si celebra domani come tutti i 29 novembre di ogni anno, oggi
a Fiesole (Firenze) è in corso il Convegno “Zochrot: memorie negate, memoria condivisa”.
L’appuntamento è organizzato da Pax Christi Italia. Il servizio della nostra inviata
a Fiesole, Giada Aquilino: Il
29 novembre 1947 l’Assemblea generale dell’Onu adottava la Risoluzione 181, che prevedeva
la divisione della Palestina in uno Stato ebraico e uno Stato arabo e riservava a
Gerusalemme un “corpus separatum” sotto tutela internazionale speciale. L’anno seguente,
il 14 maggio 1948, nasceva Israele. La soluzione dei “due popoli, due Stati” – uno
israeliano e uno palestinese – auspicata dalla comunità internazionale, e la pace
in Medio Oriente, divenuta priorità anche della nuova amministrazione statunitense
di Barack Obama, rimangono ancora oggi al centro del dibattito. Anche qui alla Badìa
fiesolana, dove ai lavori del Convegno di Pax Christi “Zochrot: memorie negate, memoria
condivisa” hanno partecipato diversi testimoni d’eccezione: Raneen Jeries, palestinese,
cittadina d’Israele, viene da Haifa e lavora per l’associazione israeliana Zochrot,
una ong che dal 2005 si occupa di tenere viva la memoria storica palestinese, in particolare
quella femminile. Raneen parla della tragedia di quel popolo dal ’48 in poi, con l’espulsione
di 700 mila palestinesi dalle terre fin lì da loro abitate.
L’importante,
comunque, è “ascoltare e dialogare con l’associazionismo pacifista israeliano”, ha
detto don Nandino Capovilla, coordinatore nazionale di Pax Christi Italia, che al
Convegno ha parlato del ponte internazionale di solidarietà che si terrà il prossimo
20 dicembre, dal titolo Christmas in Gaza: cento città per la pace. Per l’occasione
è giunto il messaggio di Sua Beatitudine Fouad Twal, Patriarca latino di Gerusalemme,
che ha annunciato come proprio domenica 20 dicembre sarà nella Parrocchia di Gaza,
per celebrare il Santo Natale, ad un anno dalla guerra nella Striscia, durante la
quale – ha scritto mons. Twal – “le nostre armi, per resistere alla rassegnazione
e allo sconforto, sono state la preghiera e la comunione tra le Chiese e i cristiani
di tutto il mondo”. Purtroppo, ha concluso il Patriarca latino di Gerusalemme, “dopo
un anno non è certo migliorata la vita della gente a Gaza”. Il convegno di Fiesole
è proseguito con la testimonianza di Majed Abusalama: doveva essere presente qui,
alle porte di Firenze, ma – pur con i permessi in regola – non è riuscito a lasciare
la Striscia di Gaza. In collegamento telefonico, ha parlato dei progetti educativi
che svolge con i giovani di Gaza. Via cavo, sono arrivate pure testimonianze dalla
zona a sud di Hebron, in Cisgiordania. Poi la proiezione del film “Piazza Pulita.
Memoria di un popolo oppresso che si ostina a resistere”, di don Nandino Capovilla
e Piero Fontana. Tanti contributi, qui al Convegno di Pax Christi, un’unica volontà:
quella di costruire ponti, non muri, in questo “appassionato ritrovarsi” per il Medio
Oriente, come ha concluso proprio don Nandino Capovilla.