Uganda: l’integrazione dei rifugiati passa attraverso le lezioni di diritto
Trenta leader di rifugiati provenienti dalla Repubblica Democratica del Congo, dal
Burundi, dall'Eritrea e dall'Etiopia, hanno approfondito la conoscenza dei propri
diritti e doveri grazie al workshop organizzato a Kampala, in Uganda, dal Jesuit Refugee
Service. L’obiettivo è far condividere questa esperienza con le rispettive comunità
di rifugiati e richiedenti asilo al fine di fornire gli strumenti per la loro integrazione
nelle società ospitanti. Secondo quanto riferisce Fides, il workshop si è aperto presentando
ai partecipanti la teoria e la terminologia della migrazione forzata, dei richiedenti
asilo, dei rifugiati e dei rispettivi fondamenti giuridico-legali. Sono state quindi
spiegate in dettaglio le varie questioni legate al processo di asilo, alla possibilità
di accedere all'educazione, nonché ai servizi di formazione e al mercato del lavoro.
Dopo aver risposto a una serie di quesiti specifici, l'avv. Buwa ha fornito ai partecipanti
informazioni sulla proprietà di beni mobili e immobili, soffermandosi in particolare
sulla legislazione riguardante il titolo di proprietà. Il legale del Refugee Law Project
ha illustrato successivamente il ruolo del governo ugandese e dell'agenzia delle Nazioni
Unite per i rifugiati (UNHCR) in fatto di protezione dei rifugiati. Secondo stime
dell'UNHCR, nel maggio di quest'anno in Uganda si trovavano oltre 140 mila tra rifugiati
e richiedenti asilo. Gran parte dei rifugiati sono ospitati in undici insediamenti
sostenuti dalla stessa UNHCR, tuttavia le politiche liberali ugandesi in fatto di
rifugiati consentono a quanti sono autosufficienti di vivere al di fuori delle strutture
di accoglienza. È per questo motivo che nella sola Kampala risiedono 20mila tra rifugiati
e richiedenti asilo. Il Programma urbano del Jesuit Refugee Service presta fin dal
1988 assistenza a richiedenti asilo e rifugiati che vivono a Kampala in condizioni
di vulnerabilità. Nel 2009 il programma si è incentrato su tre obiettivi: aiuti di
emergenza, advocacy ed educazione. Più di 1300 rifugiati e richiedenti asilo hanno
fin qui ottenuto una qualche forma di assistenza in fatto di sistemazione abitativa,
aiuti alimentari, prestazioni sanitarie e trasporti. Il personale JRS costituisce
inoltre un punto di riferimento per le vittime di torture e per quanti necessitano
di assistenza legale. (M.G.)