2009-11-27 13:12:32

Il cardinale Tauran: Indonesia, buon esempio di dialogo interreligioso, ma sia possibile costruire nuove chiese


Il cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, sta compiendo un importante viaggio in Indonesia, su invito dei vescovi indonesiani. La visita durerà fino al 2 dicembre ed è organizzata in stretta collaborazione con la nunziatura apostolica. Il programma prevede 13 incontri religiosi e accademici con le diverse istanze musulmane del Paese nonché momenti di raduno con la comunità cattolica a Giacarta, Denpasar (Bali), Makassar (Sulawesi-Celebes) e Giogiacarta (Giava). Sono previsti anche colloqui con le autorità indonesiane: il presidente della Repubblica, il ministro degli Esteri e il ministro per gli Affari Religiosi. In Indonesia, ricordiamo, vive il 22% dei musulmani del mondo. Thomas Chabolle, del Programma francese della nostra emittente, ha raggiunto telefonicamente il cardinale Tauran a Giacarta:RealAudioMP3

R. – Ma visite a commencé par la visite de la cathédrale catholique, e ça c’est …
La mia visita è iniziata con una visita alla cattedrale cattolica. Questo è stato un gesto simbolico, perché a pochi metri – basta attraversare la strada – c’è la moschea, luogo di culto e centro culturale e sociale. Già questo richiede una forma di coabitazione armoniosa tra le due religioni. Ecco, la giornata si è posta sotto il segno dell’islam moderato. Ho visitato tre istituzioni che vogliono favorire la pace sociale, l’armonia culturale e religiosa come pure una vita culturale impregnata di pluralismo. Nel corso dei colloqui sono emerse tre convinzioni: innanzitutto, i miei interlocutori sono d’accordo nel sostenere che il dialogo è necessario, che esso debba essere continuato ed approfondito; in secondo luogo – e questa è stata per me una novità – ho rilevato presso i miei interlocutori il desiderio di associare a questo dialogo interreligioso in Indonesia anche i rappresentanti di un islam più fondamentalista. In terzo luogo, poi, tutti i miei interlocutori si sono pronunciati contro uno Stato islamico, auspicando invece la continuazione di uno Stato indonesiano fondato sui principi del Panchasila, sui cinque principi che appartengono alla corrente culturale che qui rappresenta un po’ la filosofia della vita politica e sociale (compassione, onestà, purezza, sincerità, temperanza). Dunque, è stata sicuramente una giornata positiva, che ci ha consentito di condividere convinzioni comuni. Potrei dire che l’Indonesia è un buon esempio di questo dialogo interreligioso; ovviamente noi non abbiamo nascosto le difficoltà esistenti ma che dovranno essere superate mediante il dialogo, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di costruire nuove chiese e di avere un’informazione sulle religioni, nelle scuole, più obiettiva.







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