2009-11-24 15:09:57

Proseguono le espulsioni degli angolani dal Congo: campi profughi al collasso


I Governi della Repubblica Democratica del Congo e della Repubblica del Congo stanno espellendo tutti gli angolani residenti sul loro territorio. La denuncia raccolta da Zenit arriva dall’associazione caritativa cattolica Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs) che parla di migliaia di persone costrette a tornare in Angola senza neanche la possibilità di portare con sé i propri già scarsi averi. Secondo due collaboratori dell’associazione, padre Andrzej Halemba e Ulrich Kny, gli angolani espulsi vivono “una sofferenza indicibile” e devono sopportare “condizioni raccapriccianti”. I due riferiscono anche di poliziotti congolesi, in uniforme o in abiti civili, che “si presentano senza avviso e chiedono agli angolani di abbandonare immediatamente il Paese”. Questa situazione, denuncia Acs, provoca lo smembramento di molte famiglie: ci sono bambini rimasti soli perché non sono riusciti a ritrovare i propri genitori che erano stati espulsi, così come gli angolani sposati con cittadini congolesi devono abbandonare il coniuge. I collaboratori di Acs raccontano inoltre di persone costrette a percorrere fino a 900 chilometri a piedi e di donne che partoriscono per strada. Molti anziani, donne e bambini arrivano ai campi di rifugiati senza aver mangiato da giorni. Di fronte a questa tragica emergenza, le diocesi congolesi di Uíje e Mbanza Congo si sono mobilitate per assistere migliaia di rifugiati affamati, stremati e non di rado gravemente malati. A Damba sono stati allestiti cinque campi di accoglienza, ma le forti piogge hanno impregnato il terreno occupato dalle tende fornite dalla città, provocando una situazione catastrofica. “Alcuni rifugiati decidono di proseguire subito il cammino verso altri villaggi dove si trovano dei loro familiari – spiega Ulrich Kny –. Altri non sanno dove andare: i loro paesi sono stati totalmente distrutti durante la guerra civile e i loro parenti sono fuggiti. C'è anche chi non viene accolto dai propri familiari e che, con un dolore ancor maggiore, torna ad uno dei campi di accoglienza”. A Damba, quattro cappuccini e quattro suore della Misericordia assistono la marea incessante di rifugiati offrendo assistenza spirituale, ospitando nel convento, distribuendo cibo, stoviglie, medicinali e vestiti e incaricandosi della vaccinazione contro il tetano, la poliomielite e altre malattie. Le suore assistono ogni giorno centinaia di persone, contando sul sostegno di numerosi volontari della parrocchia, ma i rifugiati aumentano continuamente ed è molto difficile far fronte a tutte le loro necessità. Nelle ultime settimane, si stima che siano stati espulsi circa 40.000 angolani. “Tutto sembra indicare che si tratti di una rappresaglia per l'espulsione dall'Angola di immigrati clandestini provenienti dai Paesi congolesi, iniziata due anni fa”, commenta Acs. I rappresentanti dell'associazione, tuttavia, hanno sottolineato che le espulsioni degli angolani non riguardano solo gli immigrati illegali, ma anche quelli che risiedono regolarmente in una delle due Repubbliche congolesi, come rifugiati della guerra civile o per qualsiasi altro motivo. (M.G.)







All the contents on this site are copyrighted ©.